Qualcuno lo ha definito il “Leonardo Da Vinci dell’elettronica”. Giusto un ripasso per i più distratti: produttore, performer, programmatore, ingegnere, compositore e finanche artista audiovisivo, Robert Henke è tra gli inventori del software Ableton Live e molti lo avranno visto live con il suo alter ego Monolake. Al di là di paragoni più o meno esagerati, al di là delle sue innumerevoli declinazioni a metà tra arte e scienza, estetica e ricerca, la peculiarità di Henke sta nell’unicità spazio/temporale delle sue intuizioni. E nella relativa originalità delle performance/progetti proposti – tutti costruiti e immaginati applicando un’attitudine da artigiano alle sperimentazioni digitali.
Stavolta fa ritorno a Roma – sempre grazie a Romaeuropa Festival, che lo aveva già ospitato con il capitolo III del progetto “Lumiere” – con la performance “CBM 8032 AV”: in scena cinque Commodore CBM 8032 per esplorare la bellezza della grafica e del suono utilizzando i primi computer degli Anni Ottanta. Accuratamente restaurate e con un nuovo software personalizzato, sviluppato dall’artista e dal suo team, le macchine si esibiscono irradiando il loro “groove” e il loro fascino visivo fatto di errori, bassa risoluzione, clip sparsi e bip. Tre i computer al suono, uno ai visual, un quinto a coordinare il gruppo mentre una proiezione sul retro del palco riproduce l’output dei videoterminali. Back to the future.
N.B. Per questioni di meteo il concerto è spostato in Sala Sinopoli
Written by Chiara Colli