Momentum: grandezza vettoriale, prodotto della massa per la velocità di un corpo con propria direzione e ampiezza. Ora, immaginate un’entità musicale chiamata Calibro 35, veloce al punto da realizzare il settimo disco in meno di 14 anni – senza contare colonne sonore, EP e 7”; grande al punto da infilarci anche Sanremo, tour clamorosi in quintetto con orchestra per omaggiare colonne sonore horror o con i sodali Esecutori di Metallo su Carta, impegni dei singoli componenti con Afterhours, Fatoumata Diawara, C’Mon Tigre, Africa Express, The Winstons, I Hate My Village, Mondo Cane e Arto, ma anche il sodalizio con un’etichetta orgogliosamente indipendente come la milanese Record Kicks e un’attitudine alla contemporaneità che potremmo definire “anti-classica”. Unica direzione: il futuro, sfruttando letteralmente ogni “momento” di poche session in studio.
Nell’ultimo album “Momentum”, l’amore per funk e colonne sonore dei Calibro 35 stavolta incontra il post rock dreamy tipo Cinematic Orchestra, deragliamenti totali à la Jaga Jazzist, passaggi da library music (a proposito, recuperate anche il loro omaggio a Paolo Renosto, in arte Lesiman), gioie per dj in cerca di sample e amanti del rap, materia già trattata con una cover clamorosa di “Sabotage” dei Beastie Boys e ora con la bomba “Stan Lee” insieme a Illa J, mentre la voce di MEI dona sensualità e grinta a “Black Moon” in mezzo a sonorità da commedie maliziose anni 70.
Tutte ciliegine che contribuiranno a consacrare ulteriormente anche all’estero questa creatura a cinque teste composta da Cavina, Colliva, Gabrielli, Martellotta e Rondanini – complice pure il lavoro certosino di Record Kicks: un paio di anni fa, affiancarono a un set “standard” un concerto con esecuzioni di temi di Morricone. Più che mai, in questi tempi di astinenza da concerti, mettetevi davanti al palco, muovete il culo e beccatevi il Momentum dritto in faccia.
Written by Pierdomenico Apruzzese