Siamo nel 1989: l’atmosfera di disimpegno politico e sociale culmina nella caduta del muro di Berlino. La provincia veneta appare ferita dagli arresti politici e dal dilagare della tossicodipendenza. Sara è una bambina di 10 anni con la passione per il tennis e un amore smodato per Andre Agassi e suo padre Sergio è un operaio trentenne, idealista ed eroinomane. Il 1989 è l’anno in cui tutto cambia anche per la famiglia di Sara.
Ad aiutare la protagonista nella lotta per la vita, importanti figure di donne: la nonna Teresa, macellaia e fan sfegatata di Casadei e la bisnonna Rina, operaia tessile da Marzotto e due guerre mondiali sulle spalle.
Sullo sfondo Schio, cittadina operaia in provincia di Vicenza. La piccola e industriosa città, che vede nascere e crescere grandi aziende tessili come la Lanerossi, negli anni ‘80 viene letteralmente sommersa dall’eroina, assistendo con indifferenza e paura all’annichilimento della generazione venti-trentenne dell’epoca.
La scrittura, dallo stile quasi cinematografico, procede per frammenti, immagini della memoria, odori degli ambienti abitati, eventi storici e copre un arco di tempo che va dal 1979 al 1992. La narrazione, asciutta e per niente patetica, è scevra da giudizi e commenti e rispecchia il punto di vista della bambina, che lentamente, ma inesorabilmente, diventa consapevole di ciò che sta accadendo a suo padre.
Attraverso l’occhio della webcam, gestita in tempo reale, il corpo, con i suoi segni e le sue cicatrici, diventa mappa di un percorso a ritroso nella memoria.
Cinzia Pietribiasi è nata a Vicenza nel 1979. Oggi vive a Reggio Emilia. Il teatro è stato un amore incondizionato e totale per molti anni. Ma la sua ricerca ora ruota attorno alla grafica generativa (con lo pseudonimo Jan Voxel), alle nuove tecnologie applicate all’analisi e alla cattura del movimento, all’interazione uomo-macchina, alla digital performance, alla creazione di ambienti immersivi e “sensibili” attraverso opere di realtà virtuale e aumentata.
Written by LR