Troneggia fino al 4 aprile in mezzo alla prima rampa del grande scalone di Triennale un doppio busto, uno inin marmo bardiglio e in statuario Michelangelo, che si guardano e si sbeffeggiano ostili.
Sicuro la conoscete è la scultura che Francesco Vezzoli ha realizzato l’estate scorsa per la copertina del disco Disumano di Fedez, tant’è che il soggetto di Il pessimista narcisista o il narcisista pessimista è proprio il cantante.
Se la storia finisse qui sarebbe una scelta di dubbio posizionamento (e non parlo di dove hanno allestito la statua). Ma la vera storia dietro tutto ciò è un’altra e l’ha raccontata in modo splendido Antonia Madella Noja, segretario generale della fondazione TOG – Together To Go, una onlus nata nel 2011 con lo scopo di accogliere e seguire bambini affetti da patologie neurologiche complesse. Non un ospedale ma un centro in cui possono essere seguiti nelle diverse fasi necessarie al loro percorso complesso. Il punto di connessione tra tutte queste cose? La Pina ovviamente, da sempre impegnatissima nel sostegno di realtà che nutrono i vari deficit della società ed è anche bravissima a creare una rete che possa alimentare i fondi necessari per le diverse realtà. E quindi ecco che la scultura di Fedez realizzata da Vezzoli è accolta in Triennale per finire, il 4 aprile, in una agguerritissima asta di Sotheby’s il cui intero ricavato (oltre a parte dei guadagni derivanti dal disco Disumano di Fedez) finirà a supporto della nuova sede di TOG, che si classifica tra le eccellenze italiane in ambito riabilitativo. Per chi volesse cogliere l’effige della doppia anima fedeziana (a quanto pare il titolo dell’opera glielo ha suggerito il suo terapista) può recarsi in Triennale fino a che non finirà nel salotto di qualche lungimirante filantropo.
Written by La Redazione