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Thu 15.12 2022 – Sat 17.12 2022

Dancer of the Year: Trajal Harrell

Where

Triennale Teatro Milano
Viale E. Alemagna 6, 20121 Milano

When

Thursday 15 December 2022 – Saturday 17 December 2022
H 19:30 - 20:20

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Quando il pubblico è disposto sul palco della Triennale invece che in platea già sa che si assisterà a qualcosa di intimo e delicato. Trajal Harrell, a lato delle gradinate, accoglie sorridente gli spettatori e li osserva mentre prendono posto attendendo l’inizio. Il silenzio cala nella sala e il performer entra in scena: già dopo qualche minuto si ha l’impressione che non sia mai cominciato, o meglio, che quello che sta accadendo, limitato da due confini codificati quali inizio e fine, sia solo una piccola porzione di quella che è la vita intera dell’artista. Harrell è entrato danzando e non smetterà neanche durante gli applausi, quello che è successo in mezzo è semplicemente un grande e immenso regalo che dona al pubblico. Sul palco si susseguono sei diversi momenti in cui il performer, su musiche diverse, cambiandosi d’abito, danza e racconta la sua vita, o i desideri di mille storie che avrebbe voluto vivere. Mescola movimenti più tradizionali al puro divertimento, la tribalità rituale alla disperazione di un canto incompreso, manda, commosso fino alle lacrime, vero amore verso il pubblico, con una purezza che pietrifica sulla sedia per quel sentimento incondizionato che solo un artista riesce a dare senza ricevere apparentemente nulla in cambio. Si esce a fatica, perché si vorrebbe rimanere incollati a quella poltroncina per sempre, spaesati e ricchi, e con un grande grazie sulle labbra che neanche gli applausi possono colmare. Improvvisamente torna in mente il titolo Danzatore dell’anno e si capisce la critica, o meglio, l’osservazione fatta con gesti di puro amore e non di contestazione. Attraverso la forma più alta di verità e giustizia si è visto un artista che ha donato il proprio cuore nel corso di tutta la sua vita e non solo di un anno. Certo è un riconoscimento, non una pretesa di esprimere in toto un “vincitore” come in una gara, ma la riflessione è comunque evidente e giusta, in generale, su questi premi d’artista che a volte più che innalzare semplificano e banalizzano il lavoro di una vita.

Written by Francesca Rigato