In quest’epoca di producer usa-e-getta e mixtape a cottimo, Bienoise – con un atteggiamento tra il sovversivo, l’anacronistico e lo zen – se l’è presa “comoda”. Il suo album ha avuto una gestazione di ben 4 anni, per poi uscire sull’ottima White Forest Records proprio a ridosso del 2016 e rivelarsi uno dei lavori migliori degli ultimi mesi, giusto in tempo per perdere il treno delle classifiche di fine anno. Ma se il producer piemontese (già in orbita Club To Club con la compilation The Italian New Wave) si è preso il suo tempo, adesso la sua creazione se lo riprende quel tempo: lo reclama e lo pretende, dall’ascoltatore. Lo fa attraverso una narrazione atipica e stordente, in bilico tra house, glitch e free jazz, con un approccio tra il cinematico e il cyberpunk. Come se i Boards of Canada si perdessero tra le pagine di Neuromante di William Gibson. E se il titolo, Meanwhile, Tomorrow, dovesse suonarvi un pelo pretenzioso, sappiate che lemme lemme Bienoise è arrivato veramente un passo avanti agli altri.