La prima volta che ho parlato con Andrea Gamba, in arte Daykoda, è stato per un’intervista al telefono. Dopo una serie di girandole e frasi più o meno di circostanza, siamo arrivati al nodo della questione: «non ho schemi, non voglio pensare a come “deve” essere una cosa, mi concentro solo sul suono.»
Il producer di base a Milano ha debuttato con due album, “All Of Me” e “PHYSYS” che lasciavano intravedere questa ricerca ascetica tanto quanto i riferimenti espliciti cui si ispirava: beatmaking astratto e sperimentale made in USA e groove jazz spezzato made in UK; nel mezzo poi anche tantissimo altro, da una sensibilità radioheadeggiante, aggressività clubbing, soul e R&B. L’uscita dell’ultimo album, “UNO“, segna sicuramente il punto più alto della carriera del producer e musicista: un disco che alza l’asticella e che manifesta quella voglia di ricerca sonora pura senza alienare ma anzi coinvolgendo gli ascoltatori più che mai.
Durante quella stessa conversazione poi lo stesso Andrea manifestava apprezzamenti per un giovanissimo producer romano: Samuele Cyma. In un meraviglioso allineamento degli astri sarà proprio lui ad aprire la serata, presentando l’album di debutto “Sigillata Luce”. Un suono che incrocia hyperpop, chitarre tra jazz e post-rock, modulari portati all’estremo e un canto particolarissimo – influenzato dalla tradizione corale antica: caverne fatte di ghiaccio incandescente.
Prima e dopo i live tutto il groove trasversale dietro la console dell’esperto Her Nice Too tra i resident di ODD e Reveries.
Written by Rick Riley