Lo abbiamo visto poco più di un anno fa alla Casa del Jazz rileggere e reinterpretare, insieme al sax soprano di Emile Parisien, il Quartetto per archi N. 1 “Métamorphoses Nocturnes” dell’ungherese György Ligeti.

Oggi Roberto Negro torna con un progetto nato ad inizio 2021, in piena pandemia, quando con i suoi compagni di sperimentazione, Nicolas Crosse e Michele Rabbia, decide di espandere il loro trio ad una formazione allargata, coinvolgendo musicisti dell’Ensemble Intercontemporain, l’ensemble con sede alla Cité de la Musique di Parigi, fondato da Pierre Boulez nel 1976 e specializzato nell’esecuzione di composizioni del XX e XXI Secolo.

Nasce così “Newborn”, il disco in uscita il tre maggio per il Parco della Musica Records, con release party il giorno successivo nell’intimità del Teatro Studio Borgna. Italiano di nascita, ma francese d’adozione, Roberto Negro è un pianista e compositore aperto ad incursioni nell’elettronica. Il suo disco d’esordio in solo, “Kings and Bastards”, su Cam Jazz risale al 2018, ma le collaborazioni sono ovviamente infinite: Michel Portal, Louis Sclavis, Daniel Humair, Théo Ceccaldi e tanti altri.

Accanto a lui, nucleo di improvvisatori inglobato per l’occasione in una formazione da camera più a suo agio fra gli spartiti, troviamo quindi il contrabbasso di Nicolas Crosse e le percussioni di Michele Rabbia, che solo tre giorni prima – e sempre al Parco della Musica – si è esibirà in duo con Roscoe Mitchell.