Sono passati più di trent’anni dalla loro formazione, ma, nonostante il decorrere del tempo, i Notwist continuano a rappresentare uno spaccato musicale importante. Sarà per la voce di Markus Acher, sottile come carta da lucido ma profondamente emotiva, capace di mantenere intatti i ricordi di un’intera generazione, sarà perché la band di Monaco sembra muoversi all’interno di un mondo meravigliosamente tetro, ma capace di regalare momenti di profonda dolcezza e pathos.
Ascoltare i Notwist è un po’ come passeggiare al buio all’interno di un boscoo e scoprire tutto quello che di magico si nasconde al suo interno, sotto l’influenza di un’atmosfera sognante, capace di mantenere sempre vivo il suo bagliore sentimentale.
Dopo sei anni di silenzio discografico la band tedesca è tornata nel 2021 con “Vertigo Days”, album che sembra voler ampliare il loro patchwork sonoro, in cui ogni canzone prende nuova vita attraverso un collage spontaneo dove convivono psichedelia, shoegaze e minimalismo elettronico. Un pastiche che assume nuova forma in sede live, dove ciascuno spettacolo è un trampolino di lancio per dar vita a lunghe jam che attingono dal groove fino ad approdare a un tappeto sonoro in perfetto stile kosmiche.
Written by Fabrizio Melchionna