A volte capita di ascoltare la produzione di un artista e sentirsi di fronte a una sorta di enciclopedia dei suoni. È il caso di Alfa Mist, che della musica black sembra ogni volta volerci dare un compendio generale, mai didascalico ma sempre con una visione eterogenea che dal jazz arriva all’hip hop, senza scordare il proprio passato di produttore in ambito grime. E il modo in cui lo fa è la cosa più black e contemporanea che ci sia: non una semplice successione di brani, ognuno di un genere diverso, ma l’insieme di tanti elementi che danno come risultato qualcosa di unico – e sfaccettato.
Per averne la conferma basta mettere su “Antiphon”, l’esordio che nel 2017 lo ha portato alla ribalta; dopo un’apertura degna del primo periodo elettrico di Miles Davis, l’album comincia a dispiegarsi in un mix assolutamente calibrato di soul, hip hop, funk e jazz, fitto di beat e sampling. Ed è soprattutto il jazz più contaminato e incline alla sperimentazione a emergere su tutto. Un disco di Alfa Mist è jazz 3.0: vibrazioni degne di un classico Blue Note che si attualizzano in un sound incredibilmente nuovo e fresco, ma che non rinnega la tradizione.
Non sarà un caso se la zona di provenienza di Alfa Mist – Newham, nel profondo East End londinese – è storicamente legata a una cultura musicale che fa del digging e del sampling un vero e proprio mantra. Nel suo imperdibile live di stasera troverete tanto la luminosità di uno degli astri della nuova scena jazz quanto le atmosfere notturne della sua città e delle sue profondissime radici.
Written by Mimmo De Musso