Secondo la visione dantesca, gli ignavi sono le anime di coloro che non hanno mai preso posizione nella vita. Rifiutati sia da Dio che da Satana, sono costretti a una corsa perpetua nell’Antinferno: la loro colpa non conosce termine, né epoca. È la storia di “un grandioso ignavo” quella messa in scena per il Romaeuropa dal collettivo artistico Berlin, per la regia di Yves Degryse, con il suo “The making of Berlin”.

Lo spettacolo si ispira alla vicenda di Friedrich Mohr, direttore di scena della Berliner Philharmoniker, unica orchestra attiva a Berlino durante la Seconda Guerra Mondiale. Mohr volle eseguire per l’ultima volta, alla fine della guerra nel 1945, la Marcia funebre di
Sigfrido dalla “Götterdämmerung” di Wagner. Il direttore però, non solo non riuscì a completare l’esecuzione, ma non fece nulla per impedire che diversi musicisti ebrei venissero espulsi dalla sua orchestra.

La narrazione del sogno stroncato e dell’ignavia di Mohr rivive in una commistione sinestetica di musica, video, teatro, grazie alla collaborazione del collettivo con l’Opera e il Balletto Fiammingo, con la stazione radiofonica Klara e con un nutrito gruppo di interpreti, fra cui l’attore Martin Wuttke (noto per essere nel cast di “Inglorious Basterds” di Tarantino). In “The making of Berlin” realtà e finzione convivono e dialogano, in una costante riscrittura di una storia il cui finale sembra non avere mai una fine. Come l’estenuante ed eterna corsa degli ignavi danteschi.