Cinema Night #4
INCONTRO
I see myself, others see me
Intervengono: Yuri Ancarani, regista e Josephine Yole Signorelli (Fumettibrutti), fumettista e attivista
Modera: Sergio Sozzo, critico cinematografico
12 febbraio 2025, ore 19.00
Ingresso gratuito su registrazione
Giochi di sguardi filtrati da superfici su cui sfrecciare o in cui specchiarci. Superfici che si sommano o si sottraggono, come riflessi di luce lagunari o una realtà alternativa online che cessa di funzionare. In anni così densi di tensione e oscurità domandarci come trovare un orientamento diviene una domanda pressante che tuttavia fatica a trovare una risposta. Ci ritroviamo nella notte, una notte che pare non finisca mai. Ci credevamo destinati a un futuro luminoso e ci ritroviamo a domandarci se sorgerà nuovamente il sole. L’adattamento a una condizione ostile o la fuga che sconfina in altre dimensioni di realtà, appaiono inderogabili e mettono in discussione la consistenza dell’io e dell’essere insieme.
I see myself, others see me è la quarta rassegna che Fondation Cartier pour l’art contemporain e Triennale Milano presentano nell’ambito della cornice della mostra IL NOSTRO TEMPO, CinéFondationCartier. Questo capitolo è dedicato al tema dell’identità ed è introdotto il 12 febbraio da una conversazione con la fumettista e attivista Fumettibrutti e il regista Yuri Ancarani, moderata da Sergio Sozzo. Dalla loro conversazione si apre una rosa di quattro film che, con sguardi differenti, mostrano come i ruoli di genere e la fragilità dell’io siano messi in discussione. Messi in discussione dalla rassegna sono anche i contesti, forzati e artificiali, all’interno dei quali i personaggi si muovono. Gli scorci di mondo raccontati sono luoghi che divengono il riflesso di narrazioni individuali e collettive che compongono identità fragili, frammentate e parziali. Questi luoghi sono scenari di paure, smarrimento e violenza. I soggetti si muovono come fiere braccate che si nutrono di brevi momenti di umanità e alleanze, rapidamente alternate a un sentimento di profonda solitudine. L’essere umano appare raccontato come una membrana porosa che assorbe il contesto e la crisi che lo circonda e reagisce istintivamente al pericolo.
In Atlantide di Yuri Ancarani, l’impeto vitale giovanile e il desiderio di approvazione da parte del gruppo di scontrano con la staticità e la solitudine della provincia in un gioco di narrazioni che ibrida perennemente le realtà della vita dei protagonisti alla finzione cinematografica. L’artificio è centrale anche in Pacifiction, in cui Albert Serra indaga i luoghi più oscuri dell’animo umano e mostra un ritratto del potere e del bisogno collettivo come due poli ormai lontani. Serra ci racconta una trasformazione forzata di valori e volontà messa in scena all’interno di un paradiso tropicale, artificialmente incontaminato e protettivo. La contrapposizione tra reale e artificiale e la fascinazione per realtà alternative alla contingenza divengono centrali in I Saw the TV Glow di Jane Schoenbrun e in Eat the Night di Jonathan Vinel e Caroline Poggi. In questi film emerge come gli affetti, la ricerca identitaria proiettata su livelli di rappresentazione artificiale e immaginaria, portino ad alterare la percezione delle cose e di sé e all’esposizione drastica con la realtà nella sua versione cruda e violenta.
I see myself, other see me, ci propone una riflessione sul senso di smarrimento nel buio, sul nostro perderci, sulla nostra difficoltà di riconoscerci. Riusciamo solo a intravederci, come sagome scure fra bagliori luminosi dai toni artificiali.
L’oscurità avvolgente della notte diviene elemento di trasformazione, come il cinema. È un luogo in cui i valori rimangono sospesi e lo spettatore può entrare in ogni livello di finzione, sprofondando anche nei luoghi più bui.
La notte appare come un mondo di finzioni che descrive il reale meglio del giorno, dove le solitudini, le paure, i conflitti e la violenza si acutizzano fino all’erosione dell’io, mentre, quando si accende la luce, tutto si cela sotto una patina che mostra solo ciò che si può mostrare.
La rassegna I see myself, others see me si svolge in Triennale dal 12 febbraio al 18 febbraio e sarà introdotta il 12 febbraio da una conversazione con la fumettista e attivista Fumettibrutti e il regista Yuri Ancarani, moderatore Sergio Sozzo. L’incontro e la rassegna cinematografica sono presentate da Triennale Milano e Fondation Cartier con la Fondazione Piccolo America – Cinema Troisi.
RASSEGNA
I see myself, others see me
PROIEZIONI | ore 18.30
Ingresso gratuito su registrazione
Giovedì 13 febbraio 2025 | ore 18.30: presentazione Infinite Memory, volume monografico co-edito da Fondation Cartier pour l’art contemporain e Lenz + proiezione Eat the Night, Jonathan Vinel e Caroline Poggi
Venerdì 14 febbraio 2025 | ore 18.30: Pacifiction, Albert Serra
Sabato 15 febbraio 2025 | ore 18.30: Atlantide, Yuri Ancarani
Domenica 16 febbraio 2025 | ore 18.30: I Saw the TV Glow, Jane Schoenbrun
Martedì 18 febbraio 2025| ore 18.30: Eat the Night, Jonathan Vinel e Caroline Poggi
Written by Lucia Cristiani