Nato a Pordenone, romano d’adozione, non ricordiamo nemmeno più tutte le volte che abbiamo visto Teho Teardo salire su di un palco. In solo, a dividere la scena con un violoncello, accompagnato da viola, violino e quaranta chitarre a musicare i film di Man Ray, ad aprire, affiancato da Joe Lally dei Fugazi, la mostra fotografica “Wilder Mann o la Figura del Selvaggio” di Charles Fréger, a rappresentare “Ingiuria” della Societas Raffaello Santio con Alexander Balanescu (con il quale ha lavorato alla colonna sonora di Diaz di Daniele Vicari) e le voci di Chiara Guidi e Blixa Bargeld, ancora con Blixa Bargeld in un affiatato duo con tre LP, due 12” ed un disco live all’attivo, persino a chiudere un concerto dei Wire a Villa Medici suonando insieme a loro nel bis finale.
Attivo musicalmente dalla fine degli anni ‘80, Teardo esordisce alla grande con una collaborazione con i Nurse With Wound, un lavoro a distanza in epoca pre-internet fatto di scambi di nastri a mezzo posta, seguito da uno split con Ramleh. Poi vennero i Meathead e gli split con Zeni Geva e Cop Shoot Cop, il duo Matera con Mick Harris degli Scorn e Here con Jim Coleman dei Cop Shoot Cop. Con gli anni 2000 iniziano poi le composizioni per il cinema, da “Denti” di Salvatores a “Lavorare con Lentezza” di Guido Chiesa, da “Il Divo” di Paolo Sorrentino a “Una Vita Tranquilla” di Claudio Cupellini e tanti altri.
Oggi torna con cinque date allo Spazio Rossellini con un lavoro che vede al centro del palco la voce e la presenza di Elio Germano, con cui aveva già portato in scena “Viaggio al Termine della Notte” di Céline e “Paradiso XXXIII”, rappresentato più volte anche a Roma. Non dimentichiamo che Teardo è infatti da anni attivo anche come compositore per il teatro, basti pensare alle musiche per gli spettacoli tratti dai lavori di Enda Walsh: “Ballyturk” e “Grief Is The Thing With Feathers”, entrambi interpretati da Cillian Murphy.
“Il Sogno di una Cosa”, prodotto da Infinito Teatro e Argot Produzioni insieme a Fondazione Teatro della Toscana, è un lavoro a quattro mani, essenziale, che, diversamente dai precedenti, non vede altri musicisti sul palco. Teardo e Germano, questa volta anche lui alle prese con qualche strumento, si confrontano con Pier Paolo Pasolini ed il suo romanzo d’esordio, anche se pubblicato solo molti anni dopo. Ci sono il dopoguerra, la miseria, le lotte contadine, ma anche le speranze, i sogni infranti, le disillusioni. Il tutto visto attraverso gli occhi di tre giovani ragazzi friulani che lottano per una vita migliore.
Written by Carlo Cimmino