Francese, ma nata da genitori britannici, Beatrice Masters durante le lezioni alla scuola d’arte viaggia con la mente e si perde nei suoni elettronici, iniziando, per gioco, a mixare (con il mouse) durante qualche festa studentesca, miscelando “jungle, house, Simo Cell e LSDXOXO”. La cosa si fa poi seria durante i lunghi mesi di vuoto del Covid e così, a pandemia finita, eccola sbarcare su Rinse Fm e fondare la sua label, Bait.
Obiettivo: tenere alta la bandiera dei 140 bpm. Compito tutt’altro che facile in Francia, dove i bpm sono solitamente più bassi e i picchi difficilmente provengono da mani femminili: “Let’s do dubstep, but make it inclusive”, il suo motto. Suoni tech, bassi profondi, rimti spezzati e ore piccole. Insieme a lei in consolle, Manifesto Disappunto (Amen, Mentalità) e i resident Fennec III B2B Hemolymph (chiusura) e Collider (apertura).
Written by Tony Davèro