Dopo 20 anni riapre la Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese (e forse non per molto), così questa Design Week bisogna sicuramente approfittarne. Qui Michael Anastassiades – designer cipriota che ha sempre amato il lavoro di Bruno Danese – lancia una nuova collezione di luci modulari per il suo marchio omonimo. Gli onori della casa li fa l’archivio: opere, oggetti e fotografie raccolti da Vodoz e Danese, uno dei patrimoni più ricchi del modernismo italiano tramite il quale è possibile ricostruire la storia del design nostrano passando da Enzo Mari, Bruno Munari, l’arte cinetica e l’arte programmata. Si arriva poi nel Salone dove una struttura di bambù e aquiloni illuminati si estende sul soffitto in volta. Cygnet e Frame, le due nuove creazioni di Anastassiades, si appoggiano sulle preesistenze della Fondazione, dai soffitti a cupola affrescati fino al mobilio da collezione. Un viaggio, quello in cui Anastassiades ci fa da caronte, attraverso una storia dimenticata per vent’anni.
Written by Alessia Baranello