Di una popolazione terrestre che ormai non crede a ciò che vede ma crede a ciò che vuole – a patto che l’atto del credere e le sue conseguenze rimangano ben confinate nella sfera di internet e dei social – ha raccontato mirabilmente Adam McKay nel suo “Don’t Look Up” del 2021.
Lorenzo Guerrieri e Niccolò Fettarappa Sandri, nel loro piccolo, portano avanti il filone dell’indifferenza alla fine dei tempi chiamando in causa l’Apocalisse delle sacre scritture, di cui nel loro spettacolo viene dato annuncio da Dio in persona. Peccato che l’Altissimo decida di manifestarsi in un supermercato della periferia di Roma, città abbrutita e degradata che ha unito la secolare tendenza a perculare tutto e tutti a un’apatica rassegnazione al peggio.
A credere a Dio sarà quindi solo un adolescente sgangherato che, accompagnato da uno svogliato angelo, riuscirà alla fine a fare breccia in un manipolo di (quasi) coetanei under 30, tutt’altro che dispiaciuti dell’imminente tragedia, vista come una rivincita (demo-meritocratica) nei confronti di una società che li ha mangiati, masticati e sputati a più riprese. Morale: siamo nella merda, tanto vale affogare.
Written by Nicola Gerundino