Sdraiata sul letto leggo un libro arancione, piluccando da un piatto dove ho composto fette di arancia e carota tagliata a losanghe. Mangio con gli occhi tutti quei colori. Pensavo che “Eat me” sarebbe stato uno spettacolo sul cibo. Invece il titolo nasconde un sottotitolo, un invito e una provocazione: mangeremo con gli occhi i corpi di Giorgia Lolli, performer e coreografa, e di Sophie C. Annen, danzatrice che la affianca in scena. Un modo di dire semplice, di uso comune, ma che nel registro metaforico si appesantisce di un implicito desiderio sessuale.

Ogni stimolo sensibile dalla vista al gusto, può costruire legami erotici, e quale spazio migliore per indagare questi voyeurismi se non un palcoscenico? Come siamo abituati a mangiare i corpi con lo sguardo? Ma soprattutto, come reagiscono quei corpi, improvvisamente consci della nostra osservazione? Giorgia Lolli propone le sue risposte nei movimenti lenti, minuscoli, ma sempre doppi, di “Eat me”, spettacolo sviluppato due anni fa nell’ambito del progetto Forno del pane del Museo MamBO.