La musica di Σtella (Stella with sigma, al secolo Stella Chronopoulou) capita nel momento giusto. La ascolto mentre l’estate sta finendo ma non vogliamo accettarlo davvero, perciò proviamo a ricominciare con calma. Mentre pensavo a come descrivere questa sensazione, cercando una parola per spiegare come ci si sente a camminare con calma mentre tutti vanno di fretta, ho trovato “Adagio” – il nome l’ultimo album dell’artista greca, uscito ad aprile – e ho capito che era la parola giusta.
La musica di Σtella è come quando settembre arriva ma tu vivi in un posto di mare, e quindi l’estate non è davvero finita finché si può fare ancora il bagno. Ma la festa è conclusa, tutti sono andati via. In generale, in “Adagio” come nei precedenti quattro album, la cantautrice riesce a unire la malinconia con la serenità: quel genere di atteggiamento saggio da adottare quando qualcosa, o qualcuno, se ne va e non possiamo fare nulla se non accettarlo. Ascoltarla è una dolce nostalgia pop. Canzoni per lasciare andare quando non si vuol lasciare andare.
“Adagio” è come “una calda coperta”, o una “meditazione sul tempo, sull’amore e sul riposo”, come recita la descrizione ufficiale dell’album. Le trame che compongono questa coperta sono le corde di nylon delle chitarre, le tastiere un po’ psichedeliche, le percussioni dolci. E soprattutto, l’album è arricchito dalle collaborazioni con Rafaehl Cohen, con il cantautore Gabriel Stebbing , e dalle prime due canzoni in greco: “Omorfo Mou”, inedita, e Ta Vimata”, cover di un pezzo del 1969 di Litsa Sakellariou, considerato un classico della scena new wave greca.
L’estate è finita da un po’, ma possiamo goderci un bell’inizio della stagione autunnale con Σtella.
Written by Miriam Viscusi