Mai veramente rimossi, ma imprigionati in una doppia narrazione tossica – da una parte la denigrazione anni Ottanta sugli anni cupi, violenti e troppo politicizzati e dall’altra la nostalgica evocazione autoeroicizzante dei movimenti da parte degli ex capetti delle lotte che nel frattempo si erano trasformati in manipolatori mediatici della peggior specie – gli anni Settanta italiani e no sono protagonisti assoluti di tutti i romanzi e le opere d’arte e le ricerche più interessanti del contemporaneo. Non è un caso che il nuovo spazio dedicato all’arte ai Frigoriferi Milanesi – FM Centro per l’Arte Contemporanea – inauguri con una mostra a cura di Marco Scotini in collaborazione con Lorenzo Paini su quel periodo: Inarchiviabile/Unarchivable. Italia anni Settanta. Il titolo è un gioco di parole, perché la mostra è costruita proprio su un grandissimo lavoro sugli archivi, che i curatori hanno esplorato a fondo, ma contemporaneamente vuole ribadire che l’energia dei movimenti, del tempo che allora è stato speso collettivamente nelle lotte, nella costruzione di nuovi modi di essere e di vivere, continuerà a eccedere qualsiasi forma di documentazione, di archiviazione definitiva. Le opere e gli scritti di Nanni Balestrini o Dadamaino, Baruchello, Boetti, Ketty la Rocca, Marisa Merz, Gianni Colombo, Gino De Dominicis o le immagini del Parco Lambro di Grifi si intrecciano in questa mostra in un racconto fittissimo.
Written by Lucia Tozzi