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Tue 16.12 2025

Hyperlocal Rebibbia /Talk: Story Whitin

Where

Triennale di Milano
Viale E. Alemagna 6, 20121 Milano

When

Tuesday 16 December 2025
H 19:30 - 20:30

How much

free

Hyperlocal ha presentato il nuovo Magazine dedicato al Carcere di Rebibbia due settimane fa a Roma, proprio nel carcere. Per l’occasione c’è un programma pubblico di talk, e l’ultima sarà in Triennale, a Spazio Cuore, con Isabella De Silvestro (autrice e giornalista), il fotografo icona degli anni Settanta Tano d’Amico e la ricercatrice e professoressa Emanuela Saita, a discutere dell’importanza a livello cognitivo, sociale e psicologico, del racconto delle esperienze del carcere.

Dall’editoriale della sezione di monologhi dei detenuti del Magazine: “Il carcere è un paese sconosciuto ai più. Raramente lo si scopre, piuttosto ci si finisce. Consapevoli o meno, in ogni caso mai volendolo. Soltanto chi sceglie di lavorarci, chi riconosce l’esigenza e, in alcuni casi, la vocazione di mettersi a fianco di chi vive questo paese, sa forse d’aver scelto con convinzione. Ma forse nemmeno: per molti, nel corso della storia, s’è trattato di necessità. Così come è necessità raccontare questo paese dalle sue stanze, dalle sue finestre e dai suoi cortili. Nel paese della galera l’universo si sdoppia, s’inverte: c’è un prima che diventa un dopo e un dopo che diventa un prima, un fuori che diventa un dentro e un dentro che diventa un fuori. Il mondo va sottosopra: tutto è al suo posto, tutto sta dove deve stare; ma tutto va e avviene con regole. Così Mohamed è calciatore fuori ed è calciatore dentro e non vuole che far quello, ma qui il suo campo e le regole del gioco son altre; Stefano conosce gli spiriti, quelli di fuori e quelli di dentro, ma quelli delle celle son altri ancora, e qui ha scoperto che preferirebbe quelli che s’intravedono nei fiori; Ezio ha una belva dentro sé, fuori e dentro, e qui dentro la belva non è imbrigliata dalle sbarre ma da un rosario; Alessandro scrive di sociologia delle carceri da dentro, da detenuto, e per questo è l’unico a cui i detenuti dicono il vero; c’è poi Antonio che sa che dovrà reimparare i motori, che tra qualche anno le auto saranno tutte elettriche, e Massimiliano che dice ciò che qui sanno tutti: che «se non sai superare tutto non puoi dire di aver vissuto». Qui dentro, come dice Stefano, anche il sognare va in qualche modo superato. Sì, perché sognare è pericoloso: si finisce a sperare, a fuorviarsi immaginando una libertà laddove la libertà è ciò che qui viene innanzitutto lesa. Sotto diventa sopra, fuori diventa dentro. Come vede dunque il fuori e il dentro chi vive questo sottosopra, questo paese della galera? E come vede il fuori e il dentro chi da fuori l’incontra? Queste sono le storie di Rebibbia, e sono storie di pochi: un gruppo di diciassette che sono però come i tanti che abitano tutti questi paesi in cui si finisce senza mai volerlo.”

 

Written by Giacomo Prudenzio