Eccolo il ragazzo del ’66, eccolo finalmente a Roma dopo tanto tempo. Quanto ci è mancato! E quanto c’è da dire su di lui. Quest’anno, in cui ha compiuto il mezzo secolo, è stato l’anno definitivo della rinascita – semmai ce ne fosse stato bisogno, di rinascere – musicale e non solo. Innanzitutto è uscita la nuova versione del suo libro autobiografico Electrochoc, arricchita dal racconto degli ultimi 10 anni passati dietro la consolle. Un libro importante per tutta la scena elettronica mondiale: c’è il racconto autentico dell’esplosione del movimento dance, dei successi e degli insuccessi, degli inizi in Inghilterra e delle notti magiche dell’Hacienda. Il 2016 è stato anche l’anno che l’ha visto protagonista assoluto del Sónar, dove ha sfoggiato un impeccabile dj set – house, techno e ancora tech house – per 7 bellissime ore. Garnier ha sempre mostrato di avere una vocazione “educativa”, che gli ha permesso di far conoscere al grande pubblico la house di Chicago, la techno di Detroit, il famoso french touch e pure la trance. Non soltanto coi dj set sparpagliati nel pianeta, che pur continua a fare, ma con le sue incursione radiofoniche nel fm nazionale francese, con la sua radio web – attivata in anni in cui la musica sul web ancora viaggiava a velocità moderatissima – attraverso Pedro’s Broadcasting Basement e poi con un programma diventato oggi un culto, It Is What It Is, disponibile su Soundcloud e ospitato a sua volta da altre emittenti web.
Quanta strada ha dovuto percorrere Laurent per far capire al pubblico e ai media che la musica dance non è musica di serie B, solo perché la si ascolta in un locale notturno o perchè percepita come una scusa per consumare droghe. Del resto, è tutto comunque fattibile sul divano di casa, come ha ripetuto in varie interviste. Tutta la musica che Garnier ha sparso ha portato un respiro nuovo che non ha escluso nessuno: quel movimento intorno ai rave e all’elettronica è stato, per uno come lui, un’occasione per diffondere in qualche modo il suo senso etico, critico e politico della vita intera: pochi altri movimenti hanno incluso così tanta gente diversa per sesso, stato sociale, etnia, scostandosi fortemente dalla disco edonista e superficiale.
Eppure, ancora è difficile etichettare Laurent Garnier: che dj e che produttore è? La sua carriera è impossibile riassumerla in poche righe, come pure tutta la discografia e le collaborazioni che lo riguardano. E pure tutte le sue attività: è il direttore del Festival Yeah, comproprietario del Sucre di Lione, produce live con musicisti classici, ha composto la colonna sonora di un film sullo sport, Play, qualche anno fa ha addirittura organizzato una sorta di tour nelle case dei suoi fan: Garnier Mix Chez Toi. Tanta, troppa roba lo coinvolge. Attualmente Sta lavorando con un famoso sceneggiatore all’adattamento della sua autobiografia che diventerà un film e che, come dice lui stesso, non sarà un film su Jeff Mills o su Laurent Garnier: sarà un film che racconta la storia di un ragazzo appassionato di musica e che ha consacrato la sua vita intera a questa passione.
Il giovane francese del ’66 ama le novità, dice che potrebbe affogare dentro la musica nuova. Questa è la sua forza. Un dj adulto, che piace ai giovani. Che in consolle sa ancora suonarle e pure meglio di tanti pischelli. Garnier ha avuto periodi in cui suonava di tutto, metteva le piste dei club sotto sopra, passando dalla techno più dura al raggae, dalla house alla jungle, ha avuto il periodo dubstep (che ancora segue appassionatamente nei suoi programmi radio) ama pure il rock, un certo tipo di funk e soul, e continua a voler affogare nelle novità. Compra un sacco di musica tutti i giorni, ascolta tutta la roba che gli arriva, crede nel futuro, e non si vede per niente, ancora in pensione. È il maestro del dancefloor e oramai non suona per meno di 3 ore. La musica è un viaggio, ci vuole tempo per gustarsi il tragitto, e durante il percorso godere di passaggi, mete intermedie, riflessioni di synth ed effetti sorprendenti, bassi che si muovono nello stomaco, casse e beat armonici o potenti, contornano il cammino dell’esperienza magica di un suo dj set. Certamente è il francese più amato al mondo: mesdames et messieurs, liberté, égalité… et Laurent Garnier
VINCI CON ZERO
Zero ed L-Ektrica ti mandano gratis all’evento. Per partecipare, basta mandare una e-mail a contest@edizionizero.com specificando la città e l’evento di riferimento nell’oggetto e il proprio nome e cognome nel corpo dell’e-mail. Il vincitore sarà estratti tra tutti coloro che avranno partecipato entro le 12 del 4 novembre e saranno gli unici a ricevere una risposta via e-mail.
Written by Manuela Maiuri