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Wed 09.11 2016 – Fri 23.12 2016

Zodiaco

Where

Marsèll Paradise
Via Rezia 2, Milano

When

Wednesday 09 November 2016 – Friday 23 December 2016

How much

free

Sorvolando sul fatto che le mie conoscenze astrali attingono da Rob e Fox, ammetto di rientrare nella categoria di persone che chiede a tutti il proprio segno zodiacale. È uno strumento che mi aiuta a rompere il ghiaccio, a “catalogare” le persone, solitamente sconosciuti, all’interno di una zona di appartenenza precedentemente definita. Mi sembra di sapere qualcosa in più di loro, dettagli segreti, silenziosi, deliziosi.
La stessa sensazione l’ho avvertita muovendomi tra i lavori della mostra Zodiaco, a cura di Davide Bertocchi: ho osservato le opere una ad una ricercando prima qualcosa che mi parlasse del segno e poi qualcosa dell’artista. Come le costellazioni del cielo le opere non hanno un vero dialogo tra loro, sono tenute insieme dal grande tema per mezzo del quale sono stati scelti gli artisti e, conseguentemente, i lavori. Sono piccoli puntini collegati per mezzo di linee immaginarie, generate dalla fantasia umana.
Gino De Dominicis nell’opera omonima, dichiarata fonte d’ispirazione del curatore, ha disposto i segni zodiacali in cerchio; nella mostra a cura di Bertocchi le opere hanno maggiore indipendenza sia nello spazio sia rispetto ai canoni imposti dallo zodiaco. Probabilmente anche per questo motivo mi sono spinta alla ricerca del mio segno di corrispondenza, con la stessa foga con cui si cerca un famigliare disperso in mezzo alla folla; e nell’opera di Emilie Pitoiset, Virgo, ho visto il femminile inteso non solo come sesso, ma come propensione. L’artista francese ha scelto due lavori separati che si chiamano nello spazio: onde umorali marchiano il plantare di quelle scarpe con il tacco tipiche di chi lavora per tante ore di fila tenendole nei piedi. Il bianco della schiuma, il blu del mare rispondono all’arancio della pelle di un guanto serio, stretto nella rigidità di una posa energica e provocatoria. Untitled e Apodyopsis sono una Vergine bellissima.
Ogni opera è molto personale, narratrice dei meccanismi che ognuno degli artisti ha in se stesso e in relazione al proprio segno zodiacale: ovvero una categoria definita da altri. Zodiaco non è solo la storia di un antichissimo metro di misura, ma è anche la manifestazione della ricerca generata negli artisti chiamati a relazionarsi con una struttura intrecciata di significati e simboli.
Forse una sfida a raccontare una storia invertendo l’ordine delle parole: come fa Evariste Richer con il suo delicato Mètre Lunaire. Un oggetto uscito da un passato mai esistito, un cimelio forgiato nell’astuzia della scienza e nella raffinatezza della fantasia, che racchiude tutto il mistero del segno che rappresenta: l’Ophiuchus, il portatore di serpenti, il tredicesimo. Scalzato dalla ruota in cui viaggiano i suoi fratelli e che proprio in questi giorni vede il periodo del suo regno.
In questa conversazione con la “figlia totalmente folle di una madre molto saggia*”, forse non tutti hanno saputo trovare il modo di dire la loro, ma il carico emotivo che i segni si portano dietro da secoli, è stato canalizzato in ciascuno dei lavori presenti in Marsèlleria e se cercate risposte definitive, ricordatevi che alla prossima Luna tutto può cambiare.

*definizione di astrologia nei confronti dell’astronomia usata da Voltaire ne il Trattato sulla Tolleranza.

Written by Annika Pettini