Diciamoci la verità, a maggio non è che manchino i pretesti per fare una scampagnata fuori città. Però lo stimolo culturale aiuta: si porta bene anche con gli amici salutisti che storcono il naso a sentir parlare di sagre del cinghiale; è meno impegnativo della prova costume e fa sentire parte di una comunità migliore di quelle che toccarono ai seguaci di Manson e affini. Nel caso di Granpalazzo, poi, all’incentivo artistico si aggiunge quello bucolico dei paesaggi della campagna romana (che speriamo migliori dei maltrattati dintorni di Zaragolo, sede delle precedenti edizioni, con strade costeggiate di frigoriferi e materiali edili di risulta – ma non ditelo a Virginia). Per entrare invece nel merito dei protagonisti della terza edizione dell’appuntamento ideato da Paola Capata, Delfo Durante, Ilaria Gianni e Federica Schiavo, va detto che anche quest’anno la selezione è ben curata. Pescando qualche nome citerei: Tomaso Binga (Tiziana Di Caro, Napoli), Jean-Marie Perdrix (Galerie Samy Abraham, Parigi), Laura Lancaster (Workplace, Londra). Mi arrischio anche a fare un bilancio preventivo della vostra esperienza: aumento del grado percepito della propria vitalità intellettuale. È capitato perfino a me.

ENRICA MURRU

IL PROGRAMMA DELLE PERFORMANCE
La Fondazione Baruchello presenta Adozione della pecora di Gianfranco Baruchello, tra i più importanti artisti italiani viventi, nato a Livorno nel 1924. Sabato 27 maggio alle 15:00 un “gregge” di pecore in legno viene condotto dai visitatori e dagli ospiti di Granpalazzo, che ne diventano così i “pastori”. Le decine di pecore sono trasportate attraverso le sale, diventando una presenza insolita tra le opere delle gallerie e gli ambienti di Palazzo Chigi. Un’azione corale che affronta i concetti di condivisione e “farsi carico”.

Sabato 27 maggio alle ore 15:30, Fondazione VOLUME! presenta Crescendo-Diminuendo (Sergio Ragalzi), 2017, di Italo Zuffi, (Imola, 1969. Vive e lavora a Milano). Il progetto si colloca a metà fra un lavoro sull’ascolto e una performance. All’interno di una stanza, un sistema audio riproduce il sonoro di un vernissage, ripercorrendone per intero la curva gaussiana. In questo ambiente privo di opere viene offerto un rinfresco. L’autore di tale allestimento è presente nello spazio: il pubblico si trova in questo modo proiettato all’interno di una “meta-inaugurazione” di cui si potranno assecondare i rituali e le pratiche.

Infine, smART – polo per l’arte, introduce nell’Uccelliera di Palazzo Chigi, il progetto di Roberto Fassone (Savigliano, 1986), intitolato Fox With The Sound Of Its Owl Shaking (unplugged). Domenica 28 maggio, (sono previste tre repliche – di cui una in lingua inglese: 11:30 – 12:00 – 12:30), l’artista rilegge attraverso il linguaggio e l’uso del corpo una serie di opere che hanno fatto la storia dell’arte del ’900. I lavori vengono raccontati e “agiti” allo stesso tempo, dando vita a una performance coinvolgente e ironica.