Larry Fink rappresenta il perfetto esempio di cosa significhi – o dovrebbe significare – essere un fotografo. Di foto ne facciamo tutti e tutti i giorni, oggi più che mai.
E gli attimi a nostra disposizione sono potenzialmente infiniti. Ognuno di noi può cogliere la bellezza, la curiosità, l’intrigo, la malizia e la seduzione della vita. In teoria. In pratica solo alcuni sanno guardare oltre che vedere, e ancora meno sono coloro sanno condividere qualcosa che sia interessante, perché veramente originale. E non semplicemente frutto della necessità di esserci e di ostentare la propria presenza, a tutti i costi.
Il vero fotografo sa cogliere la carica di significato originale che si cela in un momento. Il vero fotografo riconosce e cattura – alla velocità di un click – un attimo preciso nel suo punto più alto: l’istante, quell’istante che è una considerazione senza parole, un quadro dipinto proprio da quel click, capace di fermare l’attenzione per un tempo molto più lungo di quello necessario a mettere un like: è il tempo del pensiero che il vero fotografo regala, e questa sì che è l’autentica condivisione.
Il suono del click del vero fotografo è a metà tra lo stupore dell’innamorato e il furto irridente del ladro gentiluomo. Il vero fotografo è Larry Fink. I suoi scatti sono manifesti che ci parlano, che ci portano nel momento e ce lo raccontano, sono istanti di visione pura rubati ai miliardi di altri momenti che sono andati perduti nel tempo come lacrime nella pioggia (cit.). Larry Fink ha la dote rara e incredibile di cogliere l’armonia laddove a prima vista c’è il caos, di trovare un perfetto equilibrio tra elementi molteplici e a prima vista discordanti, di raccontare una storia con una sola immagine.
E non è un caso che un artista come Giorgio Armani abbia riconosciuto in Fink un talento affine al proprio, un po’ come due gentiluomini che si riconoscono sempre tra la folla.
“Come designer riesco a entrare in sintonia con il modo fluido con cui cattura luce, forme e linee. Fink è un fan del jazz, e dal flusso
di persone che ci sorprendono con la loro sensualità inconsapevole, si percepisce quasi il ritmo di una composizione musicale”, ha dichiarato lo stilista e ha aggiunto “Nelle sue immagini c’è la perfezione dell’attimo, della luce, dei corpi, dei tagli. “
The Beats and The Vanities, Larry Fink sarà in mostra all’Armani/Silos fino al 30 luglio.
Written by Fabrizio Fedeli