C’è stato un periodo in cui per cadere beatamente tra le braccia di Morfeo mettevo su un disco di Basinski. Mai i Disintegration Loops, per via del progressivo deteriorarsi della musica che rischiava di distrarmi, ma Watermusic, Melancholia, The River, The Garden of Brokenness, Variations, Nocturnes, Cascade… Prima o dopo li ho provati tutti. Pochi musicisti quanto il genio texano hanno trovato una formula perfetta e non tradiscono mai, insomma scegli Basinski e sai cosa bevi: brevi loop ripetuti per circa un’ora, rilassanti, ipnotici, fluttuanti, che sembrano quasi riportare allo stato pre-natale. Stavolta il raffinatissimo musicista che gira come una star del glam rock – occhiali da sole, cappello da cowboy e giacche di paillettes – porterà a Milano Cascade (uscito nel 2015) nella Chiesa di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa, location perfetta per il live suggestivo che accompagna l’album. La chiesa, infatti, è sede di un’opera site-specific (Untitled) di Dan Flavin, tra i più importanti artisti del minimalismo americano, famoso soprattutto per le sue installazioni a base di neon colorati. In questo caso la luce verde, blu, rosa, dorata e ultravioletta riempirà tutto lo spazio, accompagnando il visitatore dall’ingresso attraverso la navata, il transetto e l’abside, richiamando via via la progressione naturale della luce, che da notte si fa giorno passando per l’alba. Il posto ideale per abbandonarsi a una musica che, nelle parole del suo autore, rappresenta l’idea di «Un organismo cristallino, come una stella o un’astronave in cristalli liquidi, una medusa che viaggia attraverso la galassia».
Written by Federico Sardo