Dici Luigi Ontani e pensi ai tableaux vivants dei primi anni 70, ai colori e alle tradizioni orientali, a un artista che ha saputo fare di se stesso un’icona, quasi una performance che cammina. Palazzo Carpegna è la degna
sede per una retrospettiva di circa 60 opere in un percorso che si intreccia alle collezioni storiche. Installazione, fotografia e performance si alternano insieme alla sperimentazione su materiali effimeri come
la cartapesta o pregiatissimi come il vetro di Murano. Dalle Anamorpose ai BellimBusti, dalle ErmEstetiche ai Canopi, l’ispirazione arriva dagli idoli e dalle maschere di lontane culture e tra i ricordi di viaggi sbucano anche opere del tutto inedite.
Written by Chiara Ciolfi