Potrei raccontarvi un sacco di cose di Kenny Dope: delle dozzine di perle che ha sfornato coi Masters at Work, delle nomination ai Grammy, dei mille alias con cui ha prodotto e dei posti in cui ha suonato in quasi trent’anni di carriera, ma raccontarvi la sua storia non direbbe niente su cosa potete aspettarvi da un suo set. Preferisco dirvi di averlo sentito due volte negli ultimi due anni e vi assicuro che, suppur essendo ormai un uomo di mezz’età, un po’ sovrappeso, Kenny Dope è sempre uno che fa sudare la pista come il più atletico dei personal trainer e l’umidiccio in volto spesso è dovuto anche alle tracce da lacrimoni che suona. In sostanza, è sempre Kenny Dope, non serve dire altro.
Written by Raibaz