Prog cibernetico, fughe hard rock, turbinii metal. Mettere su una combo del genere, oggi, in un unico disco, pare sia vietato per legge. A meno che non riusciate a non essere indigesti e avere pure una “visione” d’insieme credibile. A meno che non siate gli In Zaire. Dopo un po’ di anni di assenza nella Capitale, il miglior supergruppo italiano (Riccardo Biondetti, Alessandro De Zan, Stefano Pilia e Claudio Rocchetti) finalmente viene a presentare, tra le mura nuove ma per molti versi a loro familiari de La Fine, il secondo disco Visions of the Age to Come (Sound of Cobra, 2017). Un viaggio a sfondo pur sempre psichedelico, che però da eliocentrico e tribale – come in White Sun Black Sun – si è fatto plutonico e futurista. Uno space rock allargato e scurissimo che gli In Zaire concentreranno, come da tradizione, in uno dei live più energetici e impressionanti che vedrete in questa prima parte dell’anno. Tanta roba.
Mary Anne
Written by Alberto Asquini