Già vi vediamo che, come abbiamo fatto noi, storcete il naso, parlate a bassa voce, vi mettete le mani nei capelli. Increduli di fronte a questa guida, troppo presi a parlare di botaniche, distillati artigianali e luppoli famelici, vi siete scordati tutti da dove veniamo. Nessuno escluso. Ci si vergogna un po’, è vero, ad ammettere chi è la madre di tutti i percorsi alcolici. Autoradio moleste, motorini truccati, scarpe Buffalo e piumini Energie per gli esordi, da sfondo a quello che è stato un periodo formativo della nostra vita. Nessun negazionismo, qui si parla di quel movimento che va sotto il nome – inventato ora – di miscelazione brutale.
Cocktail mirabolanti, shot flambé, intrugli alchemici fluo, litrate d’alcol incredibili, per quelli che sono stati – e qui vi diciamo dove sono ancora – i drink dei ruggenti anni 90. Quelli dagli ingredienti sempre segreti, per cui non è dato chiedere oltre, responsabili senza possibilità d’appello di black out epici e imprese inenarrabili. Ma quali jigger, strainer e centilitri bilanciati, siamo di fronte al massimalismo estremo, quello che porta il bartender a versare a canna, a perdere di vista le regole base, a confondere tutto con tutto. Ed ecco che con estrema nonchalance convivono insieme nello stesso bicchiere quattro o più distillati, camuffati da spremute di frutta e sciroppi glicemici.
No, non siete in una video degli 883. Questa è storia e per questo merita di essere ripercorsa anche oggi: e quale momento migliore del periodo natalizio per rinfrescarvi la memoria? Tra Angelo Azzurro, Invisibile, Cervelletto e Bomba Fragola e cocktail dai nomi più vicini a disastri ecologici e piaghe egiziane, ci siamo immolati serata dopo serata a (ri)provare questi capisaldi della miscelazione brutale. I nostri fegati sono sicuramente più forti ora per sopportare l’onda d’urto di vodka, gin e tequila miscelati insieme, e nonostante non giriamo più su un Phantom modificato abbiamo risvegliato in noi lo spirito autentico di provincia.
C’è un mondo, un po’ sopito da anni di culturalizzazione alcolica, che ancora vive e lotta in mezzo a noi. Nascosti o con le insegne al neon, ai margini o al centro della città, popolati da personaggi kubrickiani, ecco i bar dove tornare indietro nel tempo. Il risultato è questa guida poco sobria, molto colorata, sicuramente divertente per perdere di vista ogni tanto le celebri botaniche.
Contenuto pubblicato su ZeroMilano - 2018-12-16