Va bene, sì, il panettone non è il dolce natalizio per antonomasia di Roma. Addirittura lo è della rivale Milano – quale onta! Il dolce natalizio per antonomasia di Roma sarebbe il pangiallo, ma quando una cosa è buona, perché non dargli credito, anche se è stata ideata a Nord della Maremma Laziale? E poi bisogna dirlo una volta per tutte: il panettone è buono. Anche l’odiatissima uvetta e i canditi lo sono.

Il problema è che per anni ne abbiamo mangiato la riproduzione industriale, che a volte sembra una palla di pagine del Corriere dello Sport con il calciomercato estivo, con un po’ di burro e zucchero a legare il tutto. E se non vi fidate di Zero, allora fidatevi di tutti quei forni, gastronomie e pasticcerie da cui vi rifornite quotidianamente per dolci di ogni tipo e che a Natale si cimentano in quest’arte: un motivo ci sarà se lo fanno, no? Mangiare un gran panettone si può, anche a Roma, anzi, anche fatto da mani romane e questa guida vuole esserne la testimonianza. Acquistare per credere. Prenotare prima che finiscano le scorte.