Ad could not be loaded.

[bu:r]

Categories Restaurants

Fotografia Sara Magni

Contacts

[bu:r] Via Mercalli ang. Via S.F. D'Assisi,
Milano

Time

  • lunedi chiuso
  • martedi 12:30 PM–02:00 PM , 07:30 PM–10:00 PM
  • mercoledi 12:30 PM–02:00 PM , 07:30 PM–10:00 PM
  • giovedi 12:30 PM–02:00 PM , 07:30 PM–10:00 PM
  • venerdi 12:30 PM–02:00 PM , 07:30 PM–10:00 PM
  • sabato 07:30 PM–10:00 PM
  • domenica chiuso

Please always check the reliability of the information provided.

Food

Prices

Entro in via Mercalli, nel silenzio del Quadronno. Milano fuori corre, dentro [Bu:r] sembra fermarsi a respirare. Luci basse, legno caldo, profumo di pane tostato e calma. Dopo sette anni, Eugenio Boer si è rifatto il look — e ha deciso che, per una volta, anche il giorno merita attenzione.

Già, perché [Bu:r] adesso apre anche a pranzo. Una cosa che suona quasi sovversiva per un ristorante così meditato, nato per la lentezza e la sera. Ma Boer ha trovato il modo di farlo a modo suo: un menù settimanale, un piatto principale, un antipasto, un piccolo dessert, acqua e caffè. Quarantacinque euro per ricordarti che anche un business lunch può avere un’anima.

Il locale è cambiato, ma non ha perso la sua voce. Kick.office dell’architetto Mario Abruzzese firma ancora una volta il restyling, e il risultato è una sintesi di misura e intimità. Toni della terra, luci che si muovono con le ore, tavoli in faggio massello che sanno di materia e di tempo. C’è equilibrio ovunque, anche dove non te lo aspetti.

Un gesto di lentezza in una città che ha paura di non arrivare prima. Ti obbliga a fermarti, a capire cosa stai mangiando davvero — o almeno a provarci.

Poi c’è la cucina. Boer, che da sempre lavora sul confine tra memoria e ricerca, adesso lo fa anche con l’olfatto: nasce il nuovo menu Le Aromatiche, dove il punto di partenza non è la carne né il pesce, ma un profumo. Fieno greco, gelsomino, zenzero, sommacco, dragoncello. Da lì parte tutto. Le erbe e le spezie diventano il centro, le proteine un contorno.

È una cucina che non cerca di stupire, ma di far pensare. Un gesto di lentezza in una città che ha paura di non arrivare prima. Ti obbliga a fermarti, a capire cosa stai mangiando davvero — o almeno a provarci.

Boer e sua moglie Carlotta, in sala, tengono tutto insieme: un equilibrio tra radici e visione, tra il calore di casa e la disciplina di chi il mestiere lo fa sul serio. [Bu:r] evolve senza cambiare pelle, resta intimo anche quando diventa diurno.

Alla fine, esci con la sensazione di aver partecipato a qualcosa di preciso e umano. Un pranzo che non è pausa, ma un modo di tornare al mondo con calma.