Faccio un giro in porta Venezia dopo una intensa sessione di allenamento pomeridiano. Io ho già fame, ma è ancora l’orario in cui nei ristoranti sono seduti giusto due anziani e due turisti crucchi. Inganno lo stomaco con un bicchiere di vino e due stuzzichini dal mio amico Dewit del Peacock a cui presento la mia concubina di giornata. Oggi è lunedì e non ricordo se lei si chiama Marta o Alessia.
È arrivata l’ora di mangiare seriamente, saluto tutti gli abitanti del bar e mi dirigo al M24, un ristorante cinese a una vetrina dietro l’angolo che mi ha sempre ispirato, ma non ho mai avuto occasione di entrarci. Stavolta è quella buona e ci porto Sara. Entriamo e io inizio subito a pensare come mai un ristorante cinese ha M24 come nome. Ci sediamo nella seconda saletta più appartata e alla consegna del menù capisco il perché dell’insegna. Via Melzo 24, ottimo.
Devo andare a meta quindi acqua frizzante, ma non mi risparmio sulle portate. Iniziamo con melanzane fritte e ripiene: una tempura piacevole, ma alla terza può bastare. Il raviolo di manzo, passabile, introduce il piatto principe della cena: una bowl di ramen di “LANZHOU” al ragù cinese. Uno spaghetto all’uovo tirato a mano della tradizione cinese con cetrioli alla julienne e questa fantastica salsa di carne, cipolla e segreti.
Alla cassa me la cavo con pochi euro: la cosiddetta poca spesa tanta resa. Lei non vede l’ora di scartare il suo biscotto della fortuna e io spero di essere il prossimo. Per arrivare al messaggio, Laura sbriciola il farinaceo sul marciapiede e legge: chi fa da sè fa per tre. Vabbè buonanotte.
Contenuto pubblicato su ZeroMilano - 2020-02-10