Se da cinque anni a questa parte, oltre che nelle intramontabili diatribe sulla pancetta nella carbonara e l’efficacia del 4-3-3 zemaniano, vi siete ritrovati in discussioni animate su xenofemminismo, piena automazione e psicodeflazione planetaria, il merito (o la colpa, alle AI del futuro l’ardua sentenza) è anche di Not, collana di libri nata da una costola di NERO che ha pescato titoli – esteri e non – dedicati a filosofia, fantascienza, cultura pop, critica politica e arte, che altrimenti difficilmente avremmo avuto la fortuna di leggere, o perché mai tradotti e distribuiti, o semplicemente perché scartati. Not è anche un sito dall’inconfondibile identità verde fluo, not.neroeditions.com, dove, a cadenza più o meno regolare, vengono pubblicati saggi brevi, digressioni e visioni folgoranti che prendono spunto dai risvolti peggiori (e quindi migliori) della contemporaneità, del passato e del futuro.

Not ha le sue radici ha Roma e proprio qui ha deciso di festeggiare il suo primo lustro con una serie di eventi lunga quattro mesi. Eventi che si terranno ogni venerdì – o quasi, anche se il mondo fa schifo il Natale è sempre il Natale – in vari luoghi e quartieri della città. “Local heroes & ospiti internazionali, amicə & 666, schwa & forconi” protagonisti di live, dj set, incontri, talk e, ovviamente, presentazioni editoriali. Si inizia il 14 ottobre al Brancaleone con il dj set del bravissimo producer svedese Oli XL, il live del nostro Arssalendo e la presentazione con Mattia Salvia e Leonardo Bianchi del libro “Interregno”. Il 21 ottobre ci si sposta da Frisson e i protagonisti saranno, sempre seguendo il filone Roma vs Resto del Mondo, Abadir (producer de Il Cairo) e Fukinsei, accompagnati da un talk che vedrà l’enfant du pays Valerio Mattioli confrontarsi con Giulio Armeni (aka Filosofia Coatta); infine, il 28 ottobre al Fanfulla, Emma DJ, Bunny Dakota e Ilenia Caleo, quest’ultima impegnata in una lecture. Arriveranno poi Kode9, Bokeh Versions, Hugo Sanchez, Kuzu, Aaron Rumore, Swan Meat, Momoko Banana, Silvia Kastel e altri profeti dell’apocalisse imminente. Guerra nucleare permettendo, ça va sans dire…