Puntata #2
CINECLUB ALPHAVILLE
“OSCAR, UN FIDANZATO PER DUE FIGLIE” di John Landis (1991, 109 min)
Diretto da John Landis e remake di “Io, due figlie e tre valigie” di E. Molinaro, racconta in toni deliziosi di “pochade in una stanza” le peripezie di un boss mafioso deciso a diventare un uomo onesto ai tempi del proibizionismo Usa. Stallone/Provolone è davvero imperdibile, la Muti non è soltanto bella e c’è anche Kirk Douglas, scomparso (ultracentenario) pochi giorni fa!
“L’INSOLITO CASO DI MONSIEUR HIRE” di Patrice Leconte (1989, 239 min)
Patrice Leconte traspone di nuovo in pellicola “Il fidanzamento del signor Hire” di G. Simenon, remake puntuto di “Panico” di J. Duvivier del 1946, e affida questa ambigua vicenda al grande Michel Blanc,attore francese più spesso di commedia che di tinte scure eppure a suo agio in questo insolita partitura… Sandrine Bonnaire è superlativa e spesso di verde vestita. Colore “mortale”, secondo il maestro Hitchcock!
“LA FIAMMA DEL PECCATO” di Billy Wilder (1944, 107 min)
Un capolavoro non solo noir, eppure il più significativo del genere, firmato Billy Wilder, che poi sarà maestro di deliziose commedie stracult. Sceneggiato da Raymond Chandler, da un racconto di James Cain. Una donna diabolica e molto dark intorta un semplice assicuratore esibendo il suo charme e la sua cavigliera, ma un mitico Edward G. Robinson scoprirà le carte in tavola… Imperdibile!
“DOPPIA PELLE” di Quentin Dupieux (2019, 77 min)
Un film border line, feticista, in cui il regista Quentin Dupieux – già autore di una pellicola incentrata su un pneumatico assassino – offre al migliore Dujardin di sempre un personaggio indimenticabile, sorta di misantropo in totale regressione animalesca capace di fare del proprio blouson a frange il centro dei suoi dialoghi e dei suoi filmati ossessivi.
ROMA INDEPENDENT FILM FESTIVAL
“THE ELEVATOR” di Massimo Coglitore (2013, 93 min)
Un’opera prima italiana con un cast internazionale, che ha anche raccolto il premio alla migliore attrice al RIFF.
“THE PARADE” di Srdjan Dragojevic (2011, 112 min)
Irresistibile ballata balcanica, tra gay pride, omofobi convertiti alla causa e cose politicamente molto scorrette.
“SELFIE” di di Agostino Ferrente (2019, 78 min)
Il racconto in “video-selfie” di un’amicizia che ha visto con i propri occhi una tragedia.
“SOLA AL MIO MATRIMONIO” di Marta Bergman (2018, 121 min)
Presentato nella sezione L’ACID del Festival di Cannes, il film è stato acclamato a numerosi festival internazionali tra cui il RIFF, dove ha ricevuto la Menzione Speciale della Giuria e il premio ad Alina Șerban come miglior attrice. Una storia di emancipazione e libertà con una protagonista magnetica e inarrestabile!
SCOMODO
“UN RAGAZZO, UN CANE, DUE INSEPARABILI AMICI”” di L.Q. Jones (1975, 91 min)
Malgrado la pessima traduzione del titolo, il film è una black comedy fantascientifica per nulla invecchiata dai suoi 45 anni di vita. Visti i tempi, un film post apocalittico non fa mai male, per di più non ci sono, come è solito, zombie in rincorsa.
“PIOGGIA DI RICORDI” di Isao Takahata (1991, 118 min)
Uno dei film della Ghibli meno conosciuti: è la rilettura dell’infanzia da parte di una donna in prima fase adulta. Perfetto per tutti coloro che, chiusi nella quarantena, stanno rivedendo tutte le loro vecchie foto in pellicola.
“UNA GIORNATA PARTICOLARE” di Ettore Scola (1977, 103 min)
Cosa potrebbe esserci di più bello che innamorarsi mentre tutti non ci filano? Il capolavoro di Scola è sempre attuale, non solo nei suoi contenuti politici, ma nella scoperta della vita casalinga e della sua subalternità, che in questi tempi può avere una rivincita.
“MATTHIAS & MAXIME” di Xavier Dolan (2019, 119 min)
Al suo ottavo lungometraggio Dolan continua, alla “veneranda” età di 38 anni, a dirigere, scrivere, montare, produrre e persino recitare. Uno dei più importanti autori di questo millennio non andrebbe mai mancato in sala.