Cosa può fare una città per la propria cultura? Aprire (spazi), sostenere (economicamente) le idee, valorizzare e connettere (la creatività e i territori). E poi, comunicare quanto più possibile tutte le iniziative che grazie a questi tre passi nascono e crescono nel tempo. Questo è anche quello che è, quello che fa e il ruolo che gioca nel panorama cittadino Contemporaneamente Roma, avviso pubblico triennale promosso da Roma Culture in collaborazione con le principali istituzioni culturali capitoline, che ogni anno permette a decine di realtà di realizzare i propri progetti. Per questo 2021 saranno ben 41, disseminati in varie discipline e territori, secondo una giusta idea di “ridistribuzione” delle iniziative nei diversi municipi della città: una ricognizione sull’intero territorio di Roma, capace di far emergere ovunque tutti i linguaggi, le espressioni e le forme della contemporaneità in esso custodite. Da sottolineare positivamente è anche l’idea di una continuità pluriennale, perché la prospettiva di lungo periodo è fondamentale per dare corpo alla completa costruzione di una visione culturale, sia da un punto di vista organizzativo che contenutistico. Un’infinità di nuovi mondi e di nuove occasioni di arricchimento, perfettamente riassunte nell’immagine che fa da cornice all’intera campagna: “Non troverai mai i confini dell’anima” di Guendalina Salini, custodita all’interno del MACRO.
Partendo dal teatro, spiccano immediatamente Trend, rassegna del Teatro Belli unica nel suo genere e che da ben 20 edizioni porta a Roma il meglio della nuova drammaturgia inglese; Fabulamundi Playwriting Europe (a cura di Pav), che allarga il raggio a un network di teatri, festival e compagnie appartenenti a dieci Paesi europei; Teatri di Vetro (a cura di Triangolo Scaleno), appuntamento di teatro e danza ormai storico che quest’anno si svolgerà tra il Teatro Lido di Ostia e il Teatro India. D’interesse anche la piattaforma digitale I-Drama (a cura dell’associazione omonima) che apre le porte alla tecnologia per incentivare la fruizione del teatro e delle altre forme di produzione e comunicazione culturale; gli studi scenici, gli spettacoli e le proiezioni dei Premi Tuttoteatro.com e il percorso formativo di Puro Teatro (a cura di Teatro Rebis), che non solo propone una rassegna incentrata sulla produzione contemporanea, ma vede nascere anche una nuova compagnia che già si è data il nome di “Cactus_formazione teatrale giovanile”. La menzione per la danza se la guadagna invece Balletto di Roma con Inside Out Contemporary Dance.
Sugli schermi tornano i cortometraggi adrenalinici del The 48 Hour Film Project Roma (a cura di Le Bestevem), realizzati in soli due giorni e tutti proiettati successivamente in sala, incluso quello vincitore, mentre per più settimane si ha la possibilità di godere dei film del Rome Independent Film Festival (a cura di Riff Associazione Culturale) che per la sua ventesima edizione propone 85 opere in concorso e un fitto calendario di appuntamenti collaterali che toccano il Nuovo Cinema Aquila, il Cinema Troisi, la Biblioteca Mameli, la Biblioteca Collina della Pace e WEGIL.
Le arti digitali contano diversi appuntamenti di prim’ordine, alcuni dei quali ormai sono diventati familiari per il pubblico che gira attorno al mondo delle performance audio/video: due sono i weekend di Fotonica (a cura di Flyer), tra Fusolab 2.0 e CityLab 971, dove sono in programma decine di performance elettroniche, tanto artistiche quanto musicali; il Pigneto sarà popolato dalle installazioni di RGB Light Experience (a cura di Luci Ombre); mentre la metro C ospiterà la mostra diffusa di arte interattiva firmata da 1M Sotto la metro (a cura di Fusolab 2.0). Con il quartiere Eur invece si confronta 6 1 MITO (a cura di Q ACADEMY), progetto installativo in realtà aumentata.
Ancora l’arte, ma stavolta urbana, è il filo conduttore delle opere che animeranno la stazione Cavour della linea B nell’ambito del progetto Art Stop Monti (a cura di Nufactory) nato con l’obiettivo di condividere con tutti i passeggeri della metro i lavori originali di alcuni dei più interessanti artisti di Roma e d’Italia: Leonardo Crudi, Er Pinto, Lucrezia Di Canio, Michela Picchi, Guerrilla Spam, Fontanesi. Su muro si vedranno le nuove opere realizzate dagli artisti di Street Art For Rights (a cura di Taste e Travel) e sulle campane della differenziata per il vetro quelle di GAU – Galleria d’Arte Urbana (a cura di Goldstein). Trasversale e “meta”, ma non meno meritevole, il percorso ideato da Senza Titolo: Scegli il Contemporaneo – Ti racconto Roma, piattaforma intermuseale per conoscere la produzione contemporanea a Roma attraverso undici appuntamenti, online e in presenza, con artisti, scrittori, illustratori e divulgatori scientifici.
Per la musica, l’autunno segna il ritorno di alcuni “capisaldi” della stagione, ma anche l’arrivo di belle novità: in particolare Su:ggestiva, rassegna nata con l’obiettivo di portare alcuni dei nomi più interessanti della scena elettronica e di ricerca italiana nello scenario monumentale del Parco Archeologico dell’Appia Antica. Novembre è poi il mese del ritorno del Roma Jazz Festival, anche quest’anno dislocato tra Parco della Musica, Monk e Casa del Jazz e con un cartellone trasversale e contemporaneo che finalmente riporta anche gli artisti internazionali in città. Con un programma diviso tra Palladium, Parco degli Acquedotti, Biblioteca Vaccheria Nardi e Officine Fotografiche, la storica rassegna Flautissimo, nata trent’anni fa in ambito classico ma ormai orientata anche alla contemporanea, torna fino a dicembre per sei spettacoli teatrali, due giornate di concerti e masterclass di flauto, cinque incontri sulla letturatura italiana, tre giornate di performance e una mostra fotografica. E ancora, novembre e dicembre sono i mesi dello storico Festival di Nuova Consonanza, sempre rivolto soprattutto alla contemporanea e, per questa 58esima edizione, trainato da un tema portante di attualità come “La musica al plurale”, volta a dare spazio ad approcci estetici diversi e a una sempre maggior consapevolezza del valore delle pluralità e della globalizzazione.
Molti sono i progetti che attraversano la città, in modi, forme e approcci diversi, ma con una comune idea di movimento fisico, di corpi che fanno esperienza del vivere urbano: Creature (a cura di Open City Roma) tesse la tela tra suoni e architetture; gli Stalker navigano sulle rotte umane e urbane tracciate all’interno di un processo di costruzione di una Zattera (vera) con materiali di recupero; poi ancora i walkabout di Paesaggi Umani (a cura di Urban Experience) e la ludoteca viaggiante di URBAN LUDmobile (a cura di Ruotalibera).
La dislocazione in più punti del territorio, assieme alla molteplicità dei contenuti, sono i punti di cardine di altri progetti ancora, come De Natura Sonorum di Teatroinscatola, che darà spazio a nuove contaminazioni contemporanee, con particolare attenzione alla percezione del suono e alla costruzione di paesaggi sonori; Corpus (a cura di Artestudio) che, nomen omen, ha il suo focus sull’esperienza urbana del corpo umano; Storytelling nell’Oltre Aniene (a cura di Riverrun) con happening artistico-culturali in tutto il Tufello; Ai confini dell’arte (a cura di Margine Operativo) con interventi crossdisciplinari finalizzati alla costruzione di opere d’arte partecipata; La mia città è un giardino (a cura di Zip Zone) che ha come zone d’azione privilegiate i mercati del Municipio XII, con installazioni e mostre fotografiche. IncontriFestival (a cura di MRF) propone l’incontro tra culture, etnie, Paesi del mondo, generi e stili, mentre il progetto di cittadinanza attiva rivolto a ragazzi under 25 di di Dominio Pubblico, Millennials A(r)t Work, “ridisegna” lo spazio urbano del quartiere Montagnola con opere di street art.
Nell’anno della COP26 e dei grandi dibattiti sui temi ambientali e climatici non potevano mancare delle rassegne a sfondo green, che si tratti di “semplice” riscoperta del verde cittadino o la creazione di focus sulla sostenibilità. Su queste coordinate si muovono AURA – Alberi e uomini per resistere assieme, progetto di resilienza culturale a cura di AC Bell’Italia 88; #InTransito di Music Theatre International che si propone di trasformare la Stazione Tiburtina in un hub della mobilità sostenibile; il Festival della Poesia Ambientale (a cura di Saperenetwork) incentrato sui temi in discussione al contemporaneo vertice Onu sul riscaldamento globale; Alla fine della città, rassegna multidisciplinare e del contemporaneo tra metropoli e campagna (a cura di Ti con Zero).
La nostra carrellata si chiude con alcuni idee quasi uniche nel loro genere, meno incasellabili ma meravigliosamente affascinanti nel loro essere sopra le righe: la Festa dei Libri Monelli di Momo Edizioni, dedicata all’editoria e all’illustrazione infantile; il Rebibbia Festival (a cura dell’Associazione Culturale la Ribalta Centro Studi Enrico Maria Salerno) che trasforma la Casa Circondariale del carcere in un laboratorio di sperimentazione artistica in ambito teatrale, cinematografico e delle arti visive; il viaggio nella memoria architettonica e fotografica di Garbatella e dei suoi lotti con Garbatella Images (a cura di 10b Photography); il festival delle scrittrici InQuiete (a cura di Associazione MIA) e il festival di arti queer Drag Me Up (a cura di Ondadurto Teatro) con al centro l’espressione e l’inclusività di genere.
Per conoscere il programma nel dettaglio dei singoli eventi vi basterà andare sul sito culture.roma.it.