Un corteo che ricorda l’uccisione di Francesco Lorusso. Una moltitudine di corpi e di mani alzate al cielo a comporre il gesto femminista. Corpi in marcia verso la stazione di Bologna il 2 agosto per non dimenticare la strage fascista. La resistenza di una parte della città contro il nulla che avanza. Le manifestazioni di Black Lives Matter in Italia. La lotta per la casa. I volti di una nuova generazione che rivendica il proprio diritto a un futuro su un pianeta da abitare rispettosamente.
Sono questi i corpi in lotta protagonisti di Concertata, il nuovo intervento di arte pubblica curato da CHEAP, un’affissione di poster nel centro di Bologna realizzati a partire dalle fotografie di Michele Lapini, all’interno del festival We The People dal 2 al 7 dicembre 2020, ultimo atto di Atlas of Transitions Biennale, promosso da Emilia Romagna Teatro Fondazione nel quadro del progetto europeo.
Lo spazio pubblico e politico precluso dalla pandemia è rioccupato dai “corpi che contano”, corpi colti nella potenzialità di fare senso comune, lì dove risuona la performatività politica di un popolo in azione.