Una delle cose che la pandemia sta costantemente sottolineando è che le città hanno bisogno di spazi: spazi aperti, verdi e a misura d’uomo, perché l’ammasso dei palazzoni e dei quartieri dormitorio non porta alcun vantaggio collettivo, ma fa solo l’interesse di chi costruisce.
Ecco perché vale la pena sottolineare due eventi positivi che si sono verificati in questi ultimi giorni. Il primo riguarda la decisione del comune di rinforzare il verde di Villa Borghese piantando cento nuovi alberi – a fronte della rimozione di 18 pini a Piazza di Siena a rischio caduta – tra cui lecci, cipressi e querce; il secondo è l’avvio dei lavori di messa in sicurezza della storica torre medievale del Casale della Cervelletta, che da qualche anno fa da sfondo alle proiezioni estive organizzate dal Piccolo Cinema America, che, insieme all’associazione Uniti per la Cervelletta e al Fai, ha contribuito non poco ad accendere i riflettori su questo bene storico e architettonico che è uno dei fiori all’occhiello dell’intera riserva dell’Aniene.