Uno spazio di aggregazione, solidarietà e cultura condivisa dove abbiamo assistito a concerti, incontri, presentazioni, festival e iniziative teatrali e cinematografiche uniche, spesso gratuite e dal basso. Da quasi 10 anni, un luogo imprescindibile per San Lorenzo – non a caso protagonista delle mobilitazioni del quartiere anche nei momenti più difficili degli ultimi anni – ma anche per tutta la cittadinanza, sottratto alla speculazione (ricordiamo che qui, in un territorio complesso come questo, doveva sorgere un casinò) che negli ultimi mesi si era attivato per supportare le realtà più fragili con la distribuzione di beni di prima necessità. Stamattina all’alba il Cinema Palazzo è stato nuovamente sgomberato, ribadendo l’irragionevole e vacuo accanimento delle forze dell’ordine – peraltro in piena emergenza sanitaria – verso spazi sociali, politici e culturali che spesso colmano i vuoti organizzativi (e pure ideologici) anche delle istituzioni stesse.
Le istituzioni che governano il territorio, dal Municipio al Comune, a quanto pare non sono state minimamente contattate in relazione allo sgombero. E sulla pagina Facebook del Nuovo Cinema Palazzo, infatti, ci si chiede: chi governa Roma? Il territorio e il quartiere non resteranno a guardare di fronte a questo ennesimo spoglio della città, l’appuntamento è oggi per una conferenza stampa alle ore 12.00 e per un corteo alle ore 17.00. Presidio giornaliero davanti al Cerere angolo via degli Ausoni / via Tiburtina. Di seguito le parole pubblicate poco fa dalla pagina FB dello spazio.
Hanno prevalso le ragioni del privato, che tramite pressioni e relazioni personali, è riuscito a produrre lo sgombero di oggi
«Lo sgombero del Nuovo Cinema Palazzo pone diversi interrogativi. Il primo è come mai in questa fase emergenziale la priorità della Prefettura e delle Questure si concentrino su questo sgombero. Per quasi dieci anni il NCP ha offerto spazi culturali e di aggregazione gratuiti a tutta la popolazione. Dove la proprietà voleva che si istallasse un casinò, migliaia di persone hanno portato spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche. Dove era programmato un luogo di tristezza e povertà, sono sbocciati solidarietà e bellezza. Dall’inizio della crisi pandemica, il NCP è stato punto di riferimento per le fasce più deboli del territorio, dagli studenti che hanno perso ogni spazio dove studiare ai comitati che hanno organizzato le raccolte di generi di prima necessità. Parallelamente la Regione Lazio aveva intrapreso un percorso che avrebbe portato all’acquisizione della struttura come luogo di cultura e aggregazione, finalmente pubblico, finalmente restituito alla città in maniera stabile e duratura. Hanno prevalso le ragioni del privato, che tramite pressioni e relazioni personali, è riuscito a produrre lo sgombero di oggi. Lo stesso privato che non ha esitato a destinare il vecchio cinema ad antro per il gioco d’azzardo, l’usura, lo squallore, oggi rientra in possesso dello stabile con l’ausilio della forza pubblica. Le istituzioni che governano il territorio, dal Municipio al Comune, non sono state minimamente contattate».