Milano è bella, lo sappiamo, e succedono sempre tante cose: mostre, eventi, talk, lecture, performance (tutto molto International). Ma ogni tanto manca un po’ l’aria, sarà perché i palazzi sono fitti fitti e che scarseggiano le zone di distensione dove poter stiracchiare lo sguardo e lasciarlo correre, fatto sta che vien voglia di andare via, di farsi un giro ma senza esagerare, di partire la mattina, magari con il treno perché la macchina stressa, e rientrare la sera in tempo per l’ape, perché siamo in sbatti ma una bevutina non si nega a nessuno.
Per fortuna l’anima intraprendente di Milano trapela da ogni poro della pianura e questo ha portato all’apertura negli anni di tante realtà valide che si dedicano alla cultura e all’arte con iniziative e ricerche che valgono la boccata d’aria fuori città.
Partiamo dalla GAMEC, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, fondata nel 1991 si presenta in uno splendido palazzo storico in mattoni (anche se è in programma un cambio sede con grandi progetti) e presenta un programma poliedrico, che spazia dal moderno al contemporaneo con mostre, eventi e molta attenzione al suo pubblico. Tra le sue pareti e sono passati alcuni degli artisti viventi e non più importanti del panorama artistico e vanta anche una radio, una collezione di grande ricerca e la partecipazione a festival d’arte. Hanno da poco lanciato la nuova programmazione per il 2022-2023 ma, prima delle novità, fino al 13 febbraio è ancora possibile visitare Nulla e Perduto. Arte e Materia in Trasformazione, una grande mostra collettiva che instaura un dialogo con gli elementi e gli stadi della materia attraverso un percorso di opere che, da Duchamp a Olafur Eliasson, dal Surrealismo ai giorni nostri, sono capaci di farci riflettere sul nostro rapporto con la natura e le trasformazioni sensibili della materia.
Nella vicina Brescia invece ha sede uno dei capisaldi dell’arte contemporanea: la galleria d’arte Massimo Minini. Il suo fondatore è esso stesso un’istituzione: grande gallerista, ha avuto un ruolo molto importante nella storia di questa professione, sia nel nostro paese che a livello internazionale. Famoso per la sua intelligenza acuta, ironica e poetica, porta avanti una programmazione di mostre di tutto rispetto: fino al 26 febbraio lo spazio ospita due progetti distinti – Immaginale di Maurizio Donzelli per “una cura dell’anima” e Il giorno non basta di Paolo Novelli perché “Se la notte non basta, a capire, il giorno non basta, a fuggire”.
Dopo questi due colossi dell’arte, vi segnaliamo una realtà fresca fresca, che ha scelto Lodi per aprire le sue porte. Si tratta di Platea, un progetto nato nel 2020 che ha lanciato la sua seconda stagione che prevederà ben 7 mostre: la prima, Penso Pianura, visibile fino al 26 marzo, è un progetto di Alberonero, artista di origini proprio lodigiane, conosciuto nel panorama internazionale per la sua ricerca cromatica e installativa, in forte dialogo con il paesaggio. “Respiro e riposo in pianura. Sono nato, cresciuto, mi sono ammalato, ho imparato, ho amato e sono morto in pianura. Il mio corpo calpesta la pianura. La mia pianura è il mio corpo, nel mio sangue esiste pianura” (cit. Alberonero).
La nostra prima ricognizione ci porta alla mostra di un grandissimo artista italiano, sempre poco valorizzato dalla storia, ma con una produzione densa e emozionante: si tratta di Antonio Ligabue alla Villa Reale di Monza dall’11 febbraio. Riconosciuto per la sua produzione pittorica dai colori elettrici e le figure potenti, ha realizzato anche diverse sculture in bronzo, di cui un nucleo è presente in mostra.
E infine Cini-Cini! Forse non tutti sanno che a Cinisello Balsamo c’è il MUFOCO, il Museo di Fotografia Contemporanea inaugurato nel 2004 a Villa Ghirlanda, nel parco del centro cittadino. Un luogo di conservazione e esposizione, con una grande collezione di opere fotografiche e un’ampia biblioteca specialistica. Oltre, ovviamente, ad ospitare diverse mostre nei suoi spazi, come Panorami contemporanei e luoghi in trasformazione, fino al 20 febbraio, che racconta attraverso sguardi di diversi fotografi contemporanei selezionati attraverso una call, Milano, Parma e Padova.
E mentre il sole cala possiamo tornare pasciuti verso casa per andare da quell’amante, Milano, che ti godi ancora di più dopo che non ci sei stat* per un po’.