Jonathan Vinel, Martin Pleure (Martin Piange), 2017 © Jonathan Vinel

La complessità ci spaventa. Lo stratificarsi di contenuti e connessioni che richiedono tempo e strumenti interiori e intellettuali di varia natura. Ci spaventa perché ci mette davanti a una nostra possibile inadeguatezza, a una messa in discussione e, forse, fallimenti che andrebbero assimilati. La complessità risiede nell’ampiezza di un orizzonte lontano che non conosciamo e che appartiene a un territorio di cui fruiamo solo i riverberi e di cui i dettagli e le dinamiche ci sfuggono.
La complessità però è nutrimento, non può essere assimilata e smaltita in rapidità, ma scende in profondità restando a lungo, forse per sempre, strato dopo strato. La complessità è preziosa, soprattutto quando si lega alla produzione culturale e di pensiero, quando chiama in campo l’unione di sguardi di espressione trasversali e li mette insieme per creare un luogo, una situazione, di assimilazione lenta.

Quando in questo caso parlo di complessità, non mi riferisco a una difficoltà ma a una possibilità: le porte che Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain stanno per aprire infatti sono verso una capacità di fruire e riflettere in modo diverso il cinema e le immagini in movimento.

Il 12 dicembre a Triennale Milano inaugura un progetto che non si sottrae a nessuna di queste riflessioni e si apre come un fiore dalla corolla fitta di petali che non ci permetterà di incorrere in un semplice “m’ama non m’ama” ma saprà evocare sfumature di visione. Si tratta di Il Nostro Tempo, CinéFondationCartier che, come evoca già il titolo, è una mostra realizzata da Fondation Cartier (nell’ambito del partenariato di 8 anni che ha preso avvio nel 2019 con Triennale Milano) per valorizzare un aspetto del loro costante e grande lavoro con le arti: quello legato al cinema. Da un punto di vista di produzione, di collezionismo e di valorizzazione, Fondation Cartier pour l’art contemporain nutre un interesse trentennale per il cinema, che ha portato a collaborazioni consolidate con registi e a molteplici forme di sostegno all’arte cinematografica.

Ad accoglierci saranno i lavori di dodici artistə internazionali che hanno sviluppato tematiche a partire dalle complessità del loro territorio e dalle dinamiche sociali che lo attraversano, riversando il loro sguardo in narrazioni visive dense di contraddizioni e fragilità, evidenziando la bellezza e la speranza e trovando un modo di esprimersi e opporre resistenza. Uno spettro complesso che è un’opportunità per comprendere, riflettere, farsi un’idea delle e sulle cose del mondo. Ci portano in quegli orizzonti lontani, ampi e illeggibili e, attraverso immagini intime e universali, elaborano la complessità in un avvicendarsi incalzante di astronauti nello spazio, neonati, scienziati, dittatori, città industrializzate e foreste incontaminate, spiagge selvagge e fabbriche alienanti.

Un percorso, curato da Chiara Agradi, di 11 opere cinematografiche di 12 artistə e registə, alcune delle quali presentate per la prima volta in Italia:  A Queda do Céu (La Caduta del Cielo) (2024) di Gabriela Carneiro da Cunha e Eryk Rocha, Au Bonheur des Maths (Il piacere della matematica) (2011) di Raymond Depardon e Claudine Nougaret, El Aroma del Viento (L’aroma del vento) (2019) di Paz Encina, Mãri hi (L’albero del sogno) (2023) di Morzaniel Ɨramari, Decades Apart (A decenni di distanza), (2017) di PARKing CHANce, Notre Siècle (Il nostro secolo) (1982) e Vie (Vita) (1993) di Artavazd Pelechian, Nicolae Ceausescu: un’autobiografia(2010) di Andrei Ujica, Le Triptyque de Noirmoutier (2004-2005) di Agnès Varda, Martin Pleure (Martin Piange) (2017) di Jonathan Vinel e 15 Hours (15 ore) (2017) di Wang Bing.

Un percorso scandito da incontri con opere dense di poesia e lirismo, animate dal desiderio di esprimere il mondo attraverso le immagini in movimento.

Una mostra unica che parte da un allestimento accogliente e sensoriale, progettato da bunker arc, Milano, che si sviluppa in undici sale cinematografiche pensate per la fruizione dei video e dei film in modo intero, parziale o alternato. Una libertà di porsi in modo diverso con un linguaggio espressivo che già conosciamo, quello del cinema, ma senza i soliti vincoli. Un percorso scandito da incontri con opere dense di poesia e lirismo, animate dal desiderio di esprimere il mondo attraverso le immagini in movimento. E accompagnato da una guida che include le biografie dellə registə e che si può usare come strumento per capire meglio i lavori durante la fruizione.

Ma in questa stratificazione di possibilità, si apre uno sguardo ulteriore: un public program ad accesso gratuito che, a partire da 6 momenti di incontro tra artistə/registə, spalancano le porte a una rosa di tematiche attuali, necessarie e poetiche, che si sviluppano in rassegne di film serali. Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain presentano, con la Fondazione Piccolo America – Cinema Troisi, le Cinema Night, ovvero incontri aperti al pubblico e a ingresso libero, con i grandi protagonisti del mondo del cinema contemporaneo. Organizzati in diversi spazi di Triennale, offrono al pubblico la possibilità di incontrare noti registə e di approfondire le tematiche esplorate dai film presenti in mostra.

Ciascuna delle Cinema Night inaugura una rassegna cinematografica tematica nella sala cinema all’interno dello spazio espositivo: #1 Le storie nella storia: cinema e immagini d’archivio; #2 Rural; #3 I quattro elementi: quattro film di Werner Herzog; #4 I see myself, other see me: società e desiderio di riconoscimento; #5 I penultimi del mondo; #6 Sotto lo stesso cielo.
Questa sequenza dinamica di conversazioni e rassegne invita gli visitatori a ritornare più volte e nutre la mostra di prospettive inedite e opportunità uniche di incontri e dialogo.

Qui la complessità è una nuova metodica di indagine che si contrappone alla tradizionale tendenza a ridurre il complesso al semplice. E tra queste possibilità di riflessione e fruizione, noi di Zero vi saremo accanto, portandovi a scoprire tutti i dettagli della mostra ma, soprattutto, accompagnandovi con penne sempre nuove all’interno delle tematiche che aprono le Cinema Night e in tutte le Rassegne di film che le amplieranno. Perché crediamo nella complessità come sguardo intrigante e mai noioso sul mondo e perché il nostro tempo, appunto, ha bisogno di essere vissuto con un grado di profondità maggiore, che accoglie una dimensione viscerale e passionale, consapevole e graziosa, che richiama gli strati più profondi del sapere, del sentire. Ci concederemo molto tempo tra le sale cinematografiche della mostra Il Nostro Tempo, CinéFondationCartier e, attraverso la sequenza dinamica di conversazioni e rassegne, torneremo più e più volte imparando a vedere la mostra da prospettive inedite e cogliendo le opportunità uniche di incontro e dialogo.

 

Il Nostro Tempo, CinéFondationCartier
12 dicembre 2024 – 16 marzo 2025

CINEMA NIGHT #1
Talk 13 dicembre 2024 – Andrei Ujica e Pietro Marcello, in dialogo con Luca Mosso
Rassegna LE STORIE NELLA STORIA: CINEMA E IMMAGINI D’ARCHIVIO
Ingresso gratuito, previa prenotazione al link

CINEMA NIGHT #2
Talk 8 gennaio 2025
Rassegna RURAL
dal 9 al 22 gennaio 2025

CINEMA NIGHT #3
Talk 23 gennaio 2025
Rassegna THE FOUR ELEMENTS: FOUR MOVIES BY WERNER HERZOG
dal 24 gennaio all’11 febbraio 2025

CINEMA NIGHT #4
Talk 12 febbraio 2025
Rassegna I SEE MYSELF, OTHERS SEE ME: SOCIETÀ E DESIDERIO DI RICONOSCIMENTO
dal 13 al 18 febbraio 2025

CINEMA NIGHT #5
Talk 19 febbraio 2025
Rassegna I PENULTIMI DEL MONDO
dal 20 febbraio al 5 marzo 2025

CINEMA NIGHT #6
Talk 6 marzo 2025
Rassegna SOTTO LO STESSO CIELO
dal 7 marzo al 16 marzo 2025