Rullo di tamburi, squillino le trombe, stappate pure quella bottiglia tenuta da parte per le grandi occasioni: la guida alle nuova aperture a Milano di Zero è tornata tra voi.
Più affamato di prima, più assetato che mai. Non ci siamo estinti, ci stavamo solo preparando al grande ritorno. E adesso eccoci qui, più famelici che mai, pronti a risorgere dalle ceneri della vostra noia gastronomica e tornare a fare ciò che ci riesce meglio: guidarvi come moderni Virgilio tra le fiamme (a bassa temperatura) dell’inferno culinario milanese.
Per mesi avete vagato disorientati, spinti da segnalazioni random su TikTok e recensioni scritte da gente che non distingue un bao da un panino al latte. Ma adesso basta.
Siamo tornati per portarvi in salvo, per indicarvi la retta via in questa giungla urbana fatta di bruschetterie travestite da bistrò, cocktail bar che sembrano laboratori di chimica e ristoranti con liste d’attesa più lunghe di quelle del medico della mutua.
Zero è tornato tra voi: a guidarvi come moderni Virgilio tra le fiamme (a bassa temperatura) dell’inferno culinario milanese.
Siamo andati a caccia, abbiamo assaggiato, bevuto, digerito e discusso. Il risultato? Una nuova, freschissima guida alle migliori nuove aperture a Milano nel 2025 – e sì, anche a quelle aperte a fine 2024, non siate pignoli).
Dalle bettole futuriste alle enoteche punk, dai ramen bar che sembrano set di un film di Wong Kar-wai ai bistrot che spacciano comfort food con sotto la playlist di Madlib, abbiamo fatto pulizia. Così voi non dovete farla. Tranquilli raggazz*, torniamo presto a portarvi nei posti veri e autentici. Ma intanto diciamocelo: Milano è sempre più sushi & coca (per citare la M¥SS), e fermare l’ondata di ristoranti patinati per selfie è come svuotare l’Idroscalo con un cucchiaino. Chiusa la polemica (per ora), eccovi servito il nostro oracolo gastronomico, aggiornato, affilato, affamato. Seguiteci: si mangia bene, ma soprattutto si mangia giusto.
Dalle 8
Milano si sveglia con un sorriso e un bao caldo grazie a Dalle 8. Un angolo di Shanghai nel cuore della città, dove ogni mattina è un viaggio tra congee fumanti, bao ripieni e dolci tradizionali che fanno dimenticare il caffè all’italiana. Avete capito bene: qui il cibo cinese si mangia a colazione. E non parliamo di robe light. Frullati di tofu, focaccine ripiene, bocconcini frittissimi e aromi da sala da tè di un tempio taoista. Se vi piace svegliarvi col fuoco sacro (del wok), è il posto per voi.
Tripstillery Navigli
Rotolando verso sud, in direzione Naviglio Pavese – mi raccomando Pavese, ché il Naviglio Grande ha rotto il ca**o – Tripstillery ci accoglie con un laboratorio di distillazione che sembra uscito da un manga steampunk. Dietro al bancone si mescola come se si stesse preparando una pozione: mezcal, acqua di peperone, frutto della passione, distillati alle olive e umami liquido. Un paradiso per alcolisti con la licenza di sperimentare. E non è solo show: i cocktail sono pensati, precisi e pure buoni. Per veri cercatori di elisir metropolitani.
Vasiliki Kantina & Gastronomia
Proseguiamo il nostro pellegrinaggio e sbarchiamo in Grecia. Ma restiamo a Milano. Vasiliki Kantina non è solo un ristorante, è un rituale mediterraneo. Le melanzane sanno di abbracci, il saganaki ti scotta il cuore e i dolmades ti fanno venir voglia di ballare con un bicchiere in testa. Una tavola imbandita dove ogni piatto è un racconto di famiglia e ogni bottiglia sa di isola e malinconia. C’è anche una gastronomia che sembra una valigia piena di souvenir: feta, dolci, vino e nostalgia. Unica nota da aggiungere: preparate il portafoglio.
The Coffee
Non lo facciamo un salto a Porta Venezia? Magari per berci un caffettào meravigliào? Accanto al Metropol, tra i riflessi del tempio della moda, si nasconde The Coffee: estetica giapponese, anima brasiliana, cuore caffeinomane. Qui la torrefazione è roba seria, l’estrazione millimetrica e l’aroma profondo come un haiku sul caffè. Il design minimal fa il resto. Perfetto per puristi, hipster riflessivi e chi ha bisogno di due tazzine per parlare con il mondo.
La Notte
Quando il sole tramonta e i pensieri si fanno lunghi, arriva lei: La Notte. Un locale che sembra uscito da un sogno malinconico di Antonioni, ma dove si beve da dio. Cocktail pensati per chi ama i contrasti: dolce e salato, affetto e disincanto, amari e pioggia sottile. Un rifugio per spiriti solitari, amanti silenziosi e nottambuli con la luna storta. Si viene qui per stare in pace, o per scomporsi un po’.
Cucina Franca
Se hai bisogno di un Topi-tonnato – e sì, fidati che ne hai bisogno – Zero ti manda da Cucina Franca. Topinambur, salsa tonnata e capperi: affumicato, croccante e spiazzante. Qui si cucina a rotazione, ogni tre settimane un menu nuovo, come la playlist di un dj da mercato rionale. Niente primi, niente secondi, solo piatti da dividere (se ti va). Un posto vero, senza sbatti e senza pretese, dove ci si siede tra credenze vintage e stoviglie da casa della zia strana. Occhio a non ordinare quantità di piattini infinite o è un attimo che ne uscite spennati.
MOGO
E poi si approda qui, quando il corpo rallenta e l’anima cerca un luogo dove respirare. MOGO non fa scena, non alza la voce. Ti entra sotto pelle. Il nome viene da “Mmogo” – “insieme” in lingua Sotho – e ogni cosa, dal piatto al beat, vibra su quella lunghezza d’onda. Design ispirato ai jazz kissa giapponesi, impianto Hi-Fi artigianale, musica curata da Polifonic e BSR, piatti firmati da Yoji Tokuyoshi (sì, lui), cocktail curatissimi e una vibe che ti avvolge piano piano. Ci pensano il dehor e la terrazza a rendere il tutto pericolosamente fighetto, ma tutto sommato il chillar m’è dolce in questo mare. Brutta questa, neh?
Papparé Milano Symbiosis
Chiudiamo in bellezza – e in brunch – con Papparè. Arrivato a Milano direttamente dall’Emilia-Romagna, Papparè ha messo radici vicino a Fondazione Prada e ci ha portato tutto: caffè a litri, succhi tropicali, pancakes, avocado toast, maritozzi imbottiti, tartine col salmone e con l’umore. È già tempio per umarell, GenZ e aspiranti expat, ma anche per chi la domenica mattina ha bisogno di qualcosa di bello prima di pensare al lunedì.