Che titolo. LEGACY. 50 anni di teatro. Spalanca le porte al potere, all’avventura, al passato che trasuda nel presente e rivendica e dona. Un po’ fantasy, un po’ videogioco. E infatti i protagonisti di questa Legacy 50 sono gli anelli più importanti del nostro presenta che sono stati fusi e cesellati nel passato. Congiungono dei cammini rendendoli possibili. Viene da usare toni epici con un titolo così, davvero. Ed è entusiasmante, fa venire la pelle d’oca la sola idea di quello che ci aspetta in quel teatro. E quando una programmazione di teatro e performance fa salire l’adrenalina fino a far girare la testa, è appagante, quasi commovente. Proviamo a spacchettare queste sensazioni attraverso la fulminea e senza sbavature programmazione di questa LEGACY 50 anni di teatro.
Iniziamo con una densa cit. sulla storia che la stagione si accinge a evocare e festeggiare: “CRT Centro di Ricerca per il Teatro è entrato nel cinquantesimo anniversario della sua fondazione: nato nel 1974 su iniziativa di Sisto Dalla Palma (docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo all’Università Cattolica e Vicepresidente del Piccolo Teatro di Milano), in breve tempo si configurò come il primo e più importante centro italiano nel campo della sperimentazione e della ricerca teatrale. Lo spirito del CRT e la sua vocazione radicale, programmaticamente aperta e transdisciplinare, è stata ripresa a partire dal 2017 dalla direzione artistica di Umberto Angelini, che ha riportato nella sala di Viale Alemagna, oggi parte costitutiva della progettualità di Triennale Milano, i grandi protagonisti della scena globale, ridando vita a un luogo chiave della geografia e della storia culturale milanese: una prestigiosa piattaforma internazionale, ma soprattutto un centro di creazione e produzione che coinvolge nella sua attività alcune delle eccellenze della live art italiana e internazionale”.
La stagione che stiamo per cogliere è davvero il frutto di anni di lavoro intenso e sincero, con una visione lungimirante alla base e, soprattutto, la volontà e la capacità di coinvolgere il pubblico e innescare questa fame. Una fame che legittima la ricerca artistica, che nutre gli artisti e le artiste, innescando quel gioco di dare e ricevere che si instaura tra progetto (spettacolo, performance, sonorizzazione,…) e pubblico.
Veniamo quindi al palinsesto: non c’è margine di selezione in quanto valgono tutti la pena di essere visti. Soprattutto perché, come dicevo all’inizio, fanno il punto del dove siamo e del come stiamo.
LEGACY. 50 anni di teatro intende rappresentare un’istantanea in movimento capace di catturare lo spirito che ha guidato la storia del Teatro in questi cinquant’anni, dando voce agli artisti associati presenti e futuri che ne rappresentano oggi la storia. Nel triennio 2022-2024 Triennale Milano Teatro ha infatti sviluppato una stretta collaborazione produttiva con cinque artisti associati – Annamaria Ajmone, Daria Deflorian, Michele Di Stefano, Alessandro Sciarroni e Antonio Tagliarini, capaci di ripensare i confini della ricerca artistica e di sviluppare un percorso trasversale ai linguaggi, che si è concretizzata in diverse azioni(sostegno produttivo agli spettacoli, ospitalità, residenze artistiche, attività laboratoriali). A questo gruppo di artisti si è aggiunta la recente nomina di Marcos Morau quale artista associato di Triennale MilanoTeatro per il triennio 2025-2027. Chiude il calendario degli appuntamenti La Visita, quarta e ultima tappa del progetto formativo ideato da Romeo Castellucci, Grand Invité di Triennale Milano per il quadriennio 2021–2024.
Foderate cuori e anime di coraggio e preparatevi ad affrontare questa LEGACY. 50 anni di teatro con tutto il pathos di cui siete capaci. Qui si sta scrivendo la storia.