Eroicamente Open House Milano riapre in presenza ben 25 luoghi agli appassionati di Milano e della sua architettura e archeologia industriale.
Tra le promesse c’è la possibilità di un appetibilissimo giro all’area MIND, il punto dove più di ogni altro si concentra la suspence sul destino di Milano: doveva essere la smart city, l’epicentro dell’innovazione, la legacy dell’EXPO, il luogo dei sogni e dei progetti, ma che succederà, ora, con il COVID? Gli studenti della Statale, che erano l’asset principale per la valorizzazione della zona (senza gente che abita gli investitori non muovono i capitali) torneranno a popolare Milano o resteranno al sud? La grande macchina del Real Estate ce la farà a resistere o cadrà come una pera cotta, come a New York? Nel frattempo andare a vedere come si presenta il sito, di cui per ora conosciamo solo le immagini (un po’ inquietanti per la verità) del bisteccone di cemento del nuovo ospedale Galeazzi è super interessante.
Andando più sul classico e sul bello, OH ci offre la possibilità di entrare nel palazzone curvo verde della Montecatini di Gio Ponti che campeggia all’angolo Turati-Moscova, per un nuovo progetto di uffici della stessa Lendlease (lo sviluppatore di MIND), nella nobile Casa Museo Boschi-Di Stefano, a Palazzo Visconti e nello splendido Palazzo INA di Corso Sempione.
A Casa Lago, a Brera, si potrà anche visitare la mostra Living Women realizzata in collaborazione con Casa degli Artisti Milano.
Tra le ricchissime vie adiacenti al Conservatorio, racchiuse da Corso di Porta Vittoria e via Mascagni, si apre lo studio CLS a via Corridoni, con le sue vetrate giganti affacciate sul verde, mentre al Gallaratese, a sud del Cimitero Maggiore, ci sarà un giro che attraverserà il monumentale complesso del Monte Amiata, mai abbastanza conosciuto, con i corridoi gialli e rossi di Aldo Rossi e le terrazze, portici, passeggiate di Aymonino.
Con l’itinerario proposto da Abitare, “Moderno da salvare”, si visitano delle meraviglie come il Garage delle Nazioni in via Ramelli, il palazzo Ras sempre di Gio Ponti e il complesso residenziale di fronte a Sant’Eufemia di Caccia Dominioni.
Atlante periferico, uno dei progetti di Super, il festival delle periferie, si occuperà invece di un itinerario nel verde della periferia sud, da Corvetto al Parco della Vettabbia: dalla piazza Ferrara, una delle piazze interessate dall’urbanistica Tattica “liberate” dalle auto e restituite allo spazio pubblico, agli esperimenti di agroforestazione nel parco della Vettabbia condotti da Soulfood.
E per un giro nell’archeologia industriale è stato organizzato l’itinerario dell’area Tortona-Naviglio Grande, tra gli spazi dell’Ex Richard Ginori riconvertiti in studi, location per eventi, luoghi di incontro, come Megawatt, e le iconiche Base (Ex Ansaldo), Armani Silos e Opificio 31.
Nel rispetto delle politiche vigenti, gli accessi sono contingentati e tutte le visite del weekend sono su prenotazione a partire dal 1 ottobre, dal sito openhousemilano.org