Quando una qualità o un’abilità è talmente diffusa all’interno di un gruppo (più o meno esteso) di persone, di norma si tende a non considerarla più come tale. Nell’era degli smartphone e dei dispositivi fotografici ubiqui, del digitale che si democratizza sempre più velocemente, è quindi forte la tentazione di non ritenere la fotografia più un’arte che richiede tecnica, estro e ispirazione, bensì un’attività quotidiana indistinta come allacciarsi le scarpe. Niente di più sbagliato: per nostra fortuna, la differenza tra fotografa/o a pieno titolo e apprendista instagrammer è ancora netta ed evidente. Ciò non toglie che in questi anni il numero di appassionate/i si sia moltiplicato a dismisura e che il numero di pepite da fare emergere dal sottosuolo sia anch’esso aumentato. POV – Point of View nasce proprio da qui: dalla voglia di sondare e raccontare tutto quello che si muove nel sottosuolo della fotografia a Roma. Un nuovo appuntamento sulle pagine di ZERO che avrà cadenza mensile e sarà realizzato grazie all’imprescindibile occhio sulla città di KOBO, studio Garbatella-based fondato da Claudia De Nicolò e Bianca Trevisani con il quale ZERO ha già collaborato in precedenza per diversi altri progetti. Il nuovo appuntamento è dedicato ad Benedetta Ristori e al suo progetto “You Don’t Need Soil to Grow”. Benedetta, sempre in questo mese di gennaio, sarà protagonista anche di una mostra personale a Roma: “It Feels Like I’ve Been Here Before”, ospitata dalla galleria Spazio Gomma al Pigneto.
YOU DON’T NEED SOIL TO GROW
Berlino è una città in continuo cambiamento, segnata da sua popolazione internazionale e da una forte gentrificazione. Ispirandosi al concetto di “modernità liquida” del sociologo Zygmunt Bauman, Benedetta Ristori esplora come la società contemporanea sia caratterizzata dall’incertezza e dall’evoluzione continua. Il suo progetto “You Don’t Need Soil to Grow” racconta come le persone, in particolare le donne espatriate, costruiscano la propria identità e trovino un senso di appartenenza in una città già formata. Attraverso ritratti intimi scattati in ambienti urbani impersonali, Ristori cattura il contrasto tra la libertà di reinventarsi e il legame spesso fragile con il luogo in cui vivono.
Parallelamente, il progetto si sofferma sui kleingärten, i piccoli giardini urbani di Berlino, che rappresentano un angolo di pace in mezzo alla città. Questi spazi verdi condivisi offrono stabilità e permettono di ristabilire un contatto con la natura, in contrasto con la vita della metropoli. Il progetto invita a riflettere sul rapporto con i luoghi in cui viviamo e il titolo, ispirato alle piante che riescono a crescere anche tra il cemento, sintetizza il cuore del progetto: vivere senza radici fisse, proprio come le donne ritratte nelle sue immagini.
BENEDETTA RISTORI
Benedetta Ristori è nata e lavora a Roma. Il suo lavoro fotografico si concentra sulla tensione che esiste tra forma e spazio. Oggetti quotidiani e paesaggi considerati comuni sono per l’artista simboli di connessione tra interiorità e materialità. Lavorando nella fotografia ritrattistica e documentaristica, i temi affrontati analizzano aspetti sociologici e territoriali sviluppati attraverso progetti a lungo termine. Tra questi: “East” (2015-2018) da cui l’omonimo libro pubblicato nel 2018, “Lay Off” (2015-), “Take Care” (2018-2020), “You Don’t Need Soil to Grow” (2021-2023) pubblicato da The Eriskay Connection nel 2024. Il suo lavoro è stato esposto in mostre nazionali e internazionali ospitate presso Scuderie del Quirinale, Triennale Milano, Palazzo delle Esposizioni, Galerie Binome, Plato Gallery, Si Fest; ed è stato pubblicato su magazine tra cui Repubblica, VICE, Bloomberg Businessweek, Die Zeit, Forbes, Document Journal, Vogue Italia.