Ad could not be loaded.

Sonar exhibition: No Flyers No Posters. 25 years of Sónar image

25 anni di storia del festival, di storia della musica e della comunicazione raccontate attraverso una mostra.

Written by Emanuele Zagor Treppiedi il 13 June 2018

Il Sónar per noi a Zero è uno dei migliori festival di musica di sempre. Non è un caso che quest’anno festeggiamo il nostro decennale a Barcellona, ovviamente alcuni di noi ci sono andati anche ben prima di 10 anni fa e poi ci sono tornati sempre con grande entusiasmo. Insomma con il Sónar ci siamo cresciuti.

Lo seguiamo da sempre, perché per noi è stato il primo festival a darci una panoramica sulla musica elettronica e di ricerca. Dall’inizio, quando era un meeting solo per addetti ai lavori, quasi più simile a una fiera di musica per dj e producer, delle loro etichette e attrezzature musicali, fino a oggi quando si è praticamente ampliato con una parte solo musicale e un’altra, il SónarD+, dedicata a tutte quelle figure legate alla tecnologia e all’intrattenimento (che siano essi videomaker, designer, ingegneri del suono, makers, analisti, sociologi della notte o pseudo-scienziati di ogni tipo). Ci ricordiamo anche di quando gli appuntamenti erano suddivisi tra il Centro D’Arte Contemporanea di Barcellona e la Sala Apollo, e di alcuni dj set al Poble Espanyol (quando i party off non esistevano ancora), per arrivare poi a oggi quando il festival è così grosso da invadere le due sedi fieristiche della città.

In tutta questa evoluzione il punto di forza è sicuramente stata la musica, ripercorrendo le line up del festival troviamo ben prima degli anni Duemila nomi come Richie Hawtin, Jeff Mills, Daft Punk, Moby, Aphex Twin, Herbert, Coldcut, Dave Clarke, Laurent Garnier, Fennesz, Merzbow, Pan Sonic, Deep Dish, François Kevorkian, DJ Hell… ovvero alcuni nomi (ma ci son passati tutti) di tutta quell’elettronica che era avanguardia (internet non era così popolare e dovevi essere ben appassionato per seguire questa musica) e che oggi è diventata abbastanza di massa. L’altro elemento che ha sempre contraddistinto il Sónar e che oggi, nell’era della comunicazione acquista ancora più valore mediatico, erano le campagne di promozione.

Così per celebrare i 25 anni del Sónar, fino al 23 giugno al Centre D’Art Tecla Sala, c’è una mostra che ripercorre mezzo secolo di comunicazione e (se volete) di line up del festival. Con 70 opere iconiche, distribuite in oltre 10 sale, la mostra prende la forma di un’imponente installazione interattiva, rivisitando alcuni dei temi principali delle immagini del festival e portando lo spettatore completamente nel mondo di Sergio Caballero: co-direttore del Sónar e creatore della sua immagine visiva sin dall’inizio. Tra le sfaccettature e le ossessioni ri-visitate nella mostra ci sono: la famiglia, la natura morta, la celebrità, il valore dell’arte, il surrealismo, l’ironia e l’arguzia caustica, le transizioni e i viaggi e il fascino dei paesaggi freddi e ghiacciati. Questi temi si combinano per creare un universo a volta fantastico e soprannaturale, crudo e morboso, o semplicemente commovente.

Evitando deliberatamente l’uso di volantini, manifesti o media tradizionali, questa mostra utilizza diversi dispositivi come video, installazioni, sculture, fotografie e materiale d’archivio per evocare, deformare e mettere in discussione la memoria degli spettatori. Eliminando completamente i volantini e i poster o altri formati multimediali digitali si mette in discussione la realtà dello spettatore sfidandolo a ricordare momenti del vissuti del festival. Un lavoro sulla memoria che è sempre il focus del pensiero artistico di Sergio Caballero.

Prendendo la forma di un’installazione su larga scala, la mostra presenta i famosi fantasmi del film Finistarrae (2010), i Telekinetic Twins (2000), scatti del girato con Maradona (2002), altri del gruppo di ballerine brasiliane (1998) e le famiglie degli organizzatori del festival (1997), tra gli altri personaggi iconici.

Per iniziare a stimolare la vostra memoria abbiamo realizzato una speciale gallery di poster che si completa con i video, che poi sono diventati il media più utilizzato per la comunicazione del festival.

GALLERY

VIDEO

2010, il film Finisterrae.
Finisterrae racconta la storia di due fantasmi che, stanco di vagare attraverso il limbo, decidono di prendere il Cammino di Santiago, alla fine del mondo in modo che, una volta lì, si può iniziare una nuova fugace, fase terrena nella terra dei viventi. Un viaggio introspettivo attraverso terre oniriche e inospitali in cui incontreranno personaggi straordinari. I due devono affrontare situazioni inaspettate, combattere con le proprie paure e lottare contro gli ostacoli della propria condizione spettrale

2011, il Sónar è in vendita

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

Guardando tutte queste immagini ci sono venuti in mente diversi flash di performance epiche e di compagnie impensabili che abbiamo incontrato al festival. Poi anche amori, down incredibili, insolazioni, albe pazzesche e voli per tornare Milano persi. Insomma abbiamo già iniziato a fare un bel esercizio di memoria.

La mostra è perfetta per essere vista di venerdì mattina, prima che si inizi a fare davvero sul serio, ma volendo potete andarci anche in dritto dal de noche.

Durante i giorni del festival è aperta dalle 11 di mattina alle 20.00 ed è al Centre d’Art Tecla Sala
(Avinguda de Josep Tarradellas i Joan, 44, 08901 L’Hospitalet de Llobregat)

Tutte le altre info le trovate qui. Buon festival!