Dalla voglia di contribuire attivamente allo sviluppo sociale del Paese che l’ha vista nascere, nel 2002 prende vita Fondazione Vodafone Italia. Un motore di promozione sociale attraverso il digitale e le nuove tecnologie: è sostenendo la passione, l’inventiva e l’imprenditorialità delle persone che si possono migliorare le cose. A guidare la Fondazione oggi è il campione Alex Zanardi.
Mazzo
Non prendetelo solamente come un ristorante, ma, fidandovi del suo sottotitolo, come un laboratorio. Se è vero che le dimensioni contano, il fatto che la cucina di Mazzo sia più o meno grande come lo spazio accessibile al pubblico dice parecchio. Qui si prepara da mangiare sempre, comunque e per qualsiasi occasione: per un aperitivo, una cena, un catering, un take away. Se quello che volete è fermarvi a mangiare in loco, sappiate che c’è un’unica tavolata per dieci persone dove la chiacchiera, con i propri vicini sconosciuti o con Francesca Barreca e Marco Baccanelli che lo gestiscono, è una prassi consolidata. I piatti cambiano spesso e sono accomunati dalla bontà: si parte dalla tradizione romana e dal territorio per essere poi ribaltati – ragù di manzo wagyu, baccalà scottato con porcini e crema di pecorino, polpette di bollito, cervelletti, trippa, sugo di rigaglie di pollo, tartare di pecora e così via. Da bere, vini e birre artigianali. Da segnarsi i Mazzo’s Gin&Tonic Parlour: serate di degustazione in cui ogni piatto viene abbinato a un cocktail diverso.
Biblioteca Hertziana
C’era un tempo in cui i miliardari cedevano una parte del loro patrimonio ad artisti e fondazioni, dedicandosi al miglioramento della nazione e della storia. È il caso di Henriette Hertz, fondatrice della biblioteca (e fototeca) Hertziana, che oggi contiene oltre 80mila scatti fotografici sull’arte italiana oltre a libri rari e preziosi consultati da studiosi di tutto il mondo. Però uno yacht fa più scena, e invece di elevare il Paese permette agli eredi di scannarsi fino all’ultima briciola. Il supercafone eccolo qua.
Piazza della Madonna dei Monti
La piazza è dominata da una fontana commissionata nel 1588, poi restaurata e trasformata in un monolite attorno al quale orde di turisti stranieri e romani venerano la dea Movida, festeggiando il nulla tra musica da discoteca, bonghi e cocktail. Baudelaire saprebbe di sicuro scrivere una poesia su tutto questo. A Madonna dei Monti si condivide tutto, incluso il day after. Chi vuol esser lieto sia, di doman non v’è certezza.