«Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento», diceva Charles Darwin. È ormai da qualche edizione che il Roma Jazz Festival si propone di essere specchio e megafono dell’attualità, quella socio-politica e quella espressamente artistica. Se nell’anno più difficile di sempre per gli spettacoli dal vivo già la conferma di una lunga e preziosa rassegna come il Roma Jazz Festival è una (ottima) notizia e se, come da comunicato AGIS in data 11 ottobre, “lo spettacolo dal vivo è un luogo sicuro, con un solo contagio accertato su 350mila spettatori dalla riapertura”, viene da sé che questa 44esima edizione del festival non possa che rappresentare un nuovo inizio, la volontà di avere un nuovo passo ribadendo l’attenzione alle criticità e alle potenzialità del contemporaneo già esplicitata nelle passate due edizioni.
Dopo “Jazz is now” nel 2018 e “No borders del 2019”, il tema della 44esima edizione del RJF è “Jazz for Change”: un cambiamento di stili di vita che l’emergenza sanitaria ed economica ha reso ancora più urgente accentuando le ripercussioni sulla società della crisi climatica e delle disugualianze sociali, cui stanno reagendo con forza movimenti come Black Lives Matter e Climate for Change. Il jazz come fonte d’ispirazione per cambiare il nostro stile di vita, l’approccio con l’altro, il rapporto con l’ambiente e ripensare i tessuti urbani, immaginare nuovi modi di vivere gli spazi ma anche sfruttare al massimo le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie. Il Roma Jazz Festival torna con un cartellone che mescola nomi internazionali a una significativa componente italica, come prime assolute e progetti per le scuole, ma anche con uno sguardo verso il cambiamento futuro, come anticipato dal direttore artistico Mario Ciampà: «La situazione imprevista nella quale il mondo si è trovato ha dato un’accelerazione nell’uso delle tecnologie, coinvolgendo in maniera determinante anche il settore della cultura. Per questo, l’uso dello streaming, della realtà virtuale e dell’intelligenza artificiale saranno da noi sperimentati e sviluppati nei prossimi tre anni, con l’obbiettivo di arrivare a creare una piattaforma integrata che permetta allo spettatore di essere non più soggetto passivo ma interattivo, creando le condizioni di un allargamento del pubblico e un maggiore coinvolgimento».
Pronti sulla rampa di lancio per l’apertura del Festival i Comet is Coming di Shabaka Hutchings con i loro viaggi interstellari tra jazz ed elettronica, a cui seguirà il solito caleidoscopio di suoni e atmosfere a cui ci ha abituato la contaminazione jazz: da quelle caraibiche di Roberto Fonseca, Mino Cinelu e Yilian Canizares alle sonorità nordiche di Nils Petter Molvær, passando per la ricerca delle radici africane compiuta da un gigante della storia del jazz, Don Moye degli Art Ensemble of Chicago. E poi ancora il jazz “ecologista” di Enzo Favata, Francesco Diodati e Marco Bardoscia, la musica politica di Daniele Di Bonaventura e degli Area Open Project, che presentano il loro nuovo album, il concerto ipnotico di Alexander Hawkins e Hamid Drake, la melancolia di Salvador Sobral e le esplorazioni fra musica e cinema di La Batteria e Ugoless.
Tre le case che ospiteranno i vari appuntamenti del festival, al solito Auditorium Parco della Musica, Casa del Jazz e Monk. Il festival si svolgerà nel pieno rispetto delle normative anti-covid vigenti e per consentire a una platea più ampia possibile di seguire il festival alcuni concerti – The Comet is Coming, Area, Mario Tozzi e Enzo Favata, Alexander Hawkins e Hamid Drake, Salvador Sobral e Roberto Fonseca – saranno trasmessi in diretta streaming sulla piattaforma Live Now (gli streaming dei concerti del RJF2020 potranno essere acquistati sia singolarmente che in formula abbonamento). I concerti di Don Moye, Luca Aquino con Manu Katchè e Mino Cinelu con Nils Petter Molvær verranno trasmessi dal canale satellitare francese Mezzo Live HD dedicato alla musica classica alla danza e al jazz che trasmette in oltre 55 Paesi. In Italia il canale è visibile sul canale 49 della piattaforma satellitare TivùSat. Di seguito tutto il programma.
PROGRAMMA:
Giovedì 29 Ottobre | h 21:00
Auditorium Parco della Musica
THE COMET IS COMING
Sabato 31 Ottobre | h 21:00
Auditorium Parco della Musica
FAMOUDOU DON MOYE ODYSSEY & LEGACY TRIO
Domenica 01 Novembre | h 21:00
Auditorium Parco della Musica
LUCA AQUINO TRIO
guest MANU KATCHÈ GONG IL SUONO DELL’ULTIMO ROUND
Lunedì 02 Novembre | h 21:00
Auditorium Parco della Musica
SULAMADIANA
MINO CINELU e NILS PETTER MOLVÆR
Sabato 07 Novembre | h 21:00 + h 22:00
Monk
LA BATTERIA
UGOLESS
Martedì 10 Novembre | h 21:00
Auditorium Parco della Musica
AREA – OPEN PROJECT
Mercoledì 11 Novembre | h 21:00
Auditorium Parco della Musica
MARIO TOZZI & ENZO FAVATA
Giovedì 12 Novembre | h 21:00
Auditorium Parco della Musica
ALEXANDER HAWKINS & HAMID DRAKE
Venerdì 13 Novembre | h 21:00
Auditorium Parco della Musica
SALVADOR SOBRAL
Sabato 14 Novembre | h 21:00
Auditorium Parco della Musica
ROBERTO FONSECA YESUN TRIO
Domenica 15 Novembre | h 21:00
Auditorium Parco della Musica
CLOROFILLA / CHLOROS PHYLLON
Martedì 17 Novembre | h 21:00
Auditorium Parco della Musica
MARCO BARDOSCIA TRIO THE FUTURE IS A TREE
Giovedì 19 Novembre | h 21:00
Auditorium Parco della Musica
DANIELE DI BONAVENTURA BAND’UNIÒN
Venerdì 20 Novembre | h 21:00
Auditorium Parco della Musica
YILIAN CANIZARES RESILIENT TRIO