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Zero al Pigneto Film Festival

Diario di bordo della rassegna cinematografica romana più di quartiere che ci sia

quartiere Pigneto

Written by Sara C. Santoriello il 28 September 2020

Foto di Matteo Casilli

Solitamente i festival di cinema hanno una città ospitante da cui prendono il nome e che viene utilizzata come vetrina per ospiti e produttori. Il Pigneto Film Festival invece va esattamente in direzione opposta: non solo si tratta di un rassegna che parla della città e non semplicemente si svolge in città, ma restringe il suo campo d’azione a un singolo quartiere, per raccontarne strade e persone e catturarne il fermento creativo che normalmente lo pervade. Così per questa edizione 2020 del festival – e in parallelo a un focus che ZERO sta facendo proprio sui quartieri di Roma – abbiamo deciso di seguire il PFF giorno per giorno, affidando alla penna di Sara C. Santoriello un diario quotidiano.

DOMENICA 20

Motore… Azione! Le luci in sala si spengono e partono le immagini e i suoni di quei vicoli così familiari. Il videoclip di apertura si conclude con un tributo a Luis Sepúlveda: “Vola solo chi osa farlo” e cresce la trepidante attesa per il kickoff. Salgono sul palco Andrea Lanfredi e Giulia Rupi, così inizia ufficialmente le terza edizione del Pigneto Film Festival. Presenti in sala i membri delle cinque crew, a cui gli organizzatori hanno assegnato i nomi delle strade del quartiere triangolare. Ciascuna squadra è così composta: un/a regista internazionale, tre attori selezionati attraverso casting online, quattro tutor tecnici, una band che si occuperà della colonna sonora, uno special guest tra Marco Rossetti, Melissa Bartolini, Teresa Romagnoli, Federico Le Pera e Giulia Fiume. Fanfulla (Margarita Bareikytė), Dulceri (Alan Marzo), Fortebraccio (Josh Brown), Prenestina (Tessa De Baudinière) e Casilina (Mahomoud Elgamassy) si sfideranno nelle prossime ore per vincere il Premio Miglior Corto 2020, il Premio Miglior Interpretazione e il Premio Miglior Colonna Sonora, oltre alle menzioni speciali del Premio Legambiente, del Premio Pigneto Europa e del Premio del Pubblico.

Nel corso della serata, sono stati proiettati anche i cinque vincitori del contest “Lockdown – Corti in quarantena”, le sperimentazioni audiovisive che hanno raccontato con creatività le sensazioni provate nel periodo più difficile dell’anno, e il videoclip dell’Associazione culturale Vivo il Pigneto, presente con il proprio punto info presso il Cinema Aquila e Avorio dalle 20:00 alle 23:00. Finalmente, dopo le prime proiezioni, è stato svelato il tema di questa edizione: “Confini e contrasti”.

LUNEDÌ 21

Cavalletti in spalla e al via le riprese. Passeggiando per il Pigneto è possibile incontrare le cinque crew all’opera. Le squadre saranno valutate anche per la capacità di coniugare la tecnica al rispetto dell’ambiente, attuando pratiche di green shooting. Sarà Edoardo Zanchini – vicepresidente di Legambiente Italia – a consegnare la menzione speciale al miglior prodotto ecosostenibile. “L’anno che verrà (La vie scolaire)” è stata una delle prime proiezioni di questa terza edizione, a cura del Karawan Fest. Il film francese racconta la storia di una scuola media di Saint Denis e di un anno scolastico caratterizzato dalle difficoltà del quartiere e dei suoi studenti. In sala tanti bambini, pronti al prossimo rientro tra i banchi. Un’occasione anche per promuovere l’iniziativa di Nonna Roma “Una matita sospesa”.

 

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Una pillola di cosa è accaduto ieri alla prima serata del @pignetofilmfestival Video di @alessandromenale

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Direttamente dal Fotonica Festival la suggestiva performance audiovisiva “No Borders” del duo Liz e Giulio Maresca, che ha incantato i presenti in sala con immagini e suoni estemporanei. Un bel biglietto da visita per il rilancio dell’arte digitale in Capitale. Ieri, infine, sono state inaugurate due delle tre esposizioni incluse all’interno del Pigneto Film Festival. Alla Libreria Marini di via Perugia è possibile ammirare la mostra fotografica di Leonardo Mirabilia “La nuova scena”, le luci e i colori scelti dal cinematografo (DOP) per i videoclip musicali, tra cui “Rapide” di Mahmood e “Latina” di Emma. La Nero Gallery, infine, ospita “Eterne”, i disegni di Valenzia Lafratta dedicati ai più celebri film ambientati al Pigneto. “Fuori Centro” di Natalino Russo sarà disponibile a partire dal 25 settembre all’Up Urban Perspective Factory di Torpignattara.

MARTEDÌ 22

Secondo giorno di riprese e qualche goccia di pioggia bagna le strade del Pigneto. Si ripassa il copione tra una scena e l’altra. Primo appuntamento con gli Incontri d’Autore a Largo Venue: “Un futuro più giusto. Rabbia, conflitto e giustizia sociale” di Fabrizio Barca e Patrizia Luongo. Il libro è frutto di un lavoro collettivo tra i partecipanti all’assemblea del Forum Disuguaglianze e Diversità, da cui proviene anche il moderatore Giacomo Gabbuti. Un momento di confronto sul mercato del lavoro, sulla necessità di un salario minimo e di un dialogo costruttivo per garantire giustizia sociale e ambientale. “C’è bisogno di una democratizzazione del processo produttivo” e per farlo occorre confrontarsi per modificare e implementare le proposte, soprattutto per tutelare le fasce svantaggiate come le donne, i giovani e i migranti.

Più tardi, al Nuovo Cinema Aquila, sono stati proiettati i corti dei festival partner per #Thewinneris. I temi trattati spaziano dal rispetto per l’ambiente con “Una favola per la
natura” e “Plastic river” dal Clorofilla Film Fest, al tributo “Lella” di Michele Capuano dall’Adriatica Film Festival, a cui viene dedicato più di un applauso in sala, fino alla violenza di genere nell’entroterra siciliano con “Ninì” dal Cici Film Festival. Un tuffo al cuore con “Amimaginaire (Imaginafriend)” dell’Umbria Film Festival e la necessità di un’analisi sul
presente con “La Gita” del Napoli Film Festival. Due importanti contributi sull’identità di genere dal Lovers Film Festival con “Chechnya” e da Le Giornate del Cinema Queer – che si svolgerà dall’8 all’11 ottobre negli spazi del Centro Giovani del I municipio a Roma – con “Foundation”. Per concludere, l’anteprima romana del vincitore del Sicilia Queer filmfest “A Mordida”, un abbraccio drammatico tra la pandemia, la scienza, la politica e il genere nella scena contemporanea brasiliana.

MERCOLEDÌ 23

Al coperto, ma sempre a Largo Venue, l’Incontro d’Autore con Amalia Caratozzolo e il suo libro “Pene d’amore. Manuale illustrato di sopravvivenza agli ex”, moderato dall’illustratore Riccardo Mannelli. Un racconto in 16 capitoli di esperienze inevitabili con ogni tipologia di uomo, tanto da poter definire il pubblico di lettori un club per cuori spezzati ma mai rassegnati.

 

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Day by day ? Grazie ad @alessandromenale e @artwave_it ? . . . #pigneto #pignetofilmfestival #pignetofilmfestival2020 #cinema #movie #cinematography

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Le cinque squadre stanno facendo del proprio meglio per completare le riprese del proprio prodotto audiovisivo nonostante il meteo avverso. Cos’è che li rende originali? Fabrizio Fanelli, organizzatore di produzione della Crew Fortebraccio, dice: «Anna, una ragazza inglese che a Roma vivrà la notte del triangolo del Pigneto, palcoscenico naturale di incontri e scontri, in fuga da fantasmi del passato e alla ricerca di un nuovo mondo». Il regista Mahmoud Elgamassy della Crew Casilina sintetizza con «Il rifiuto della società su ciò che è differente«». Tutta la Crew Dulceri di Alan Marzo incalza affermando: «Ciò che cerchiamo di descrivere è lo scontro tra realtà sociali e culturali diverse del quartiere e come queste tensioni potrebbero essere vissute e gestite. Ci ha insegnato una cosa sin dal primo ciak: non importa se non hai un vero ciak – o se diluvia, o se ti hanno fregato un led, o se c’è la cipolla sulla pizza, o se la guest ha dei capelli improbabili e il fonico ha delle schegge sulle dita – quando hai due mani che sanno battersi il cinque in sincro». Tessa de Baudiniere, la regista della Crew Prenestina, racconta che quando è arrivata al Pigneto non parlava bene l’italiano e si sentiva sola; col tempo ha trovato luoghi abbandonati dove avrebbe sempre voluto girare una storia per mostrare sullo schermo quei «pezzi di vita» che ha vissuto. Conclude Giacomo Biassoni, organizzatore di produzione della Crew Fanfulla: “Le incombenze sono l’essenza di questo lavoro, ed essendo non professionisti, ci fa andare avanti con determinazione e sorriso».

GIOVEDÌ 24

Ultime scene prima di correre al montaggio: le 144 ore delle nostre crew stanno per terminare. Nel tardo pomeriggio, uno Street Art Tour con MuriSicuri guida i più curiosi alla scoperta dell’esposizione permanente del Pigneto. In serata, l’Incontro d’Autore a Largo Venue con Simone Alliva, autore di “Caccia all’Omo” e il giornalista Alessandro Mancini. L’inchiesta è nata dall’esigenza di ascolto, cura e condivisione della storia dei reduci. Presa di mira da gruppi noti e ignorata dalla politica, la comunità LGBTQIA+ si ritrova a vivere un vero e proprio conflitto, con annesso il dramma dell’abbandono da parte delle famiglie. Indiscutibile il problema della violenza indirizzata nei confronti di chi porta in sé una variazione al modello eteronormativo. Per questo, secondo Cathy La Torre, le battaglie devono essere sempre intersezionali.

Più tardi al Cinema Avorio, le proiezioni della distribuzione #Associak. Come suggerisce il brano nei titoli di coda “Quanta dolcezza”, il corto di Luca Arcidiacono “Aggrappati a me”, con Ludovico Tersigni e Miriam Fauci, è un concentrato di sentimenti gentili. “Caffesigaret” di Agostino Devastato offre alla platea una pausa fatta di ricordi e di rimpianti. “Genericamente” di Giulio Neglia è la rincorsa verso il sogno del cinema americano, così intenso e così italiano. Vengono proiettati i teaser “Soul Singer” di Blu Yoshimi e quello del Collettivo Tutte a Casa, che ha lanciato una raccolta di crowdfunding per raccontare come le donne hanno vissuto la quarantena, ed è il momento dei cinque corti selezionati da Giulia Rosa D’Amico per Mujeres nel Cinema, il gruppo al femminile di professioniste del settore audiovisivo. Si parte con il dicotomico “Le Ali Velate” e “Per un pugno di Like”, che vede per la prima volta Anna Malvica nelle vesti di produttrice. L’atmosfera cambia con “Mi chiamo Eva”, opera di Miriam Previati sul revenge porn. In chiusura, “In her shoes” di Maria Iovine (Premio Zavattini 2017, tra gli altri) sulla società capovolta e “Specchio” di Caterina Crescini che espone l’idealizzazione dell’altro e il senso di riappropriazione.

VENERDÌ 25

Pronte le locandine: è tempo di Première! Allo scoccare della mezzanotte tutte le crew hanno consegnato il prodotto audiovisivo e si preparano al parere della Giuria. Altro giorno, altro Street Art Tour con Muri Sicuri: questa volta, la guida propone un percorso alla riscoperta dei colori di Torpignattara. Tiziana Grassi ha presentato il suo libro “L’accoglienza delle persone migranti. Modelli di incontro e di socializzazione” nell’Incontro d’Autore a Largo Venue, con Gian Matteo Sabatino e l’avvocato Arturo Salerni. Il volume, che si apre con una prefazione del presidente del Parlamento europeo David Sassoli, ha coinvolto diverse anime per la sua realizzazione: dagli operatori sociali e umanitari, agli accademici e ai rappresentanti delle istituzioni.

Al Cinema Avorio vengono proiettati i corti Prem1ereFilm. Presenti in scaletta i racconti di incertezza e speranza “Frontiera” di Alessandro Di Gregorio, “Il Posto della Felicità” di Aliosha Massine, “Yousef” di Mohamed Hossameldin, “She Fights” di Nicola Martini e “Baradar” di Bebbe Tufarulo. La giornalista Eleonora Camilli prende parola e anticipa, con qualche domanda a Giorgia Linardi, il prossimo ospite Philip Hann. Grande atteso della serata il docufilm e diario di bordo “Seawatch 3” di Jonas Schreijäg e Nadia Kailouli, l’opera che racconta le intense settimane della seconda metà di giugno 20219 che hanno coinvolto l’equipaggio, il governo italiano e la sua capitana Carola Rackete. “Un momento di restituzione” è stato definito, mentre in sottofondo si alternano le prime pagine di cronaca mediatica e politica. Salvare vite in mare non è un’opzione e qualsiasi governo silente non è meno pericoloso. Le immagini di quei giorni sono un’invocazione al rispetto della dignità umana, in un momento in cui c’era il bisogno di spiegare a quei testimoni la differenza tra i diritti umani e la legge italiana.

SABATO 26

La mattina dell’ultimo giorno al Pigneto Film Festival si apre con l’iniziativa di Legambiente “Puliamo il mondo”. A Largo Venue i bimbi ascoltano la storia dell’Orso Ale di Ilaria Bresciani, accolta dall’Incontro d’Autore con Andrea Lanfredi. In sala, al Cinema Avorio, la giuria si riunisce per valutare i prodotti audiovisivi consegnati dalle crew. Più tardi, l’ultimo Incontro D’Autore con Ema Stokholma per la presentazione del suo libro “Per il mio bene”.

La Première si apre con i contributi di Best of Dock, un documentario permanente della Pigneto TV. Salgono sul palco Giulia Lupi e Andrea Lanfredi, ricapitolando i premi e dedicando la Miglior Performance Autoriale a Federico Palmieri. Presentano le squadre e negli occhi dei registi si percepisce un po’ di emozione. La parola passa alla Giuria, formata da: Francesca Comencini, Sara Pichelli, Silvia D’Amico, Marco Guazzone, Davide Manca, Daniele Ciprì, Mimmo Colopresti, Pino Pellegrino e Alfredo Accattino. È la volta di Gianmarco Tognazzi, padrino di questa terza edizione. Ultimi a salire sul palco, l’associazione Macass e il gruppo “Armonia”, squadra vincitrice della prima edizione de “La 48H” con il prodotto audiovisivo “Folk Flow”; il video contest del MAC fest di Cava de’ Tirreni (Salerno) è stato realizzato lo scorso agosto in collaborazione con il Pigneto Film Festival, con Simone Vesco membro della Giuria.

Il momento tanto atteso è arrivato: fanno il loro ingresso in sala i cinque prodotti inediti. La solitudine delle anime e dell’individualismo di “Mandrione”; sesso, denaro, ripetizione e violenza si alternano in “Ultimo Giro”. La voglia di scappare e il romanticismo degli incontri stupisce e affrascina in “Anna, Again”, mentre nulla è come sembra in “Tran Tran”, dove i colpi di scena scandiscono il ritmo lasciando il pubblico ogni volta impreparato. Infine, il videoclip “Mirror of Me” lascia che sia il corpo a parlare e ad esprimere il dolore generato dalla violenza. Anche i premi sono pronti, disegnati per l’occasione da Sara Pichelli.

Il Premio del Pubblico James Irish Wiskey viene consegnato a “Ultimo Giro”. Il Premio Legambiente, assegnato all’opera che meglio ha saputo centrare gli obiettivi ambientali, a “Tran Tran”. Il Premio per la miglior colonna sonora lo vince la band La Scala Shepard, che ha lavorato per “Anna, Again”. Il Premio “Federico Palmieri” è di Beth McCreton, attrice naturale e non costruita, protagonista di “Anna, Again”; la giuria, a sorpresa, assegna a Fabio Tarditi, protagonista di “Mirror of Me”, una menzione speciale. Infine, il Premio Miglior Corto 2020 va a “Tran Tran” di Margarita Bareikytė (Crew Fanfulla) perché, come spiega la presidente Comencini, “va al di là degli stereotipi e nessuno è quello che sembra” mettendo in scena la miglior interpretazione del tema “Confini e Contrasti”. La serata si conclude a Largo Venue con il djset di Jameson #THENDPARTY. Per quest’anno il Festival del quartiere triangolare vi saluta, ma già si prepara alla sua prossima edizione.