La libreria b**k a via Porro Lambertenghi, in piena Isola, organizza per i suoi cinque anni una FESTAMERCATO il 18 novembre (in piena Bookcity) nel cortile del Frida, al secondo piano, con una Festa mercato che dura dalle 11 alle 21, mobilitando le 5 realtà indipendenti a cui Chiara e Diletta, le due fondatrici, sono più legate (Volume, Modo Infoshop, Libet, Edicola 518 e Vida Loca!) e puntellando la giornata di concerti e presentazioni di altissimo livello. b**k è diventata in questi anni un punto di riferimento ineguagliabile, per i grafici, gli illustratori, gli artisti milanesi e non solo, ma anche per gli abitanti del quartiere, per chiunque abbia voglia di fare progetti o di passare un’oretta a nutrire gli occhi di immagini pazzesche.
ZERO: Cosa facevate prima voi due? come vi è venuto in mente di aprire b**k? Quanti siete ora? Su cosa si regge il vostro modello economico? Quanto pesano i corsi?
Diletta e Chiara: ci siamo conosciute sul Naviglio Grande: Diletta lavorava al Libraccio, nel reparto di arte, e Chiara presso L’hub, un laboratorio di artigianato tessile, oltre a fare la bibliotecaria in Fondazione Mondadori e altrove. Oggi siamo sempre due socie, con l’aiuto part time di due persone, Valentina e Francesca.
Il nostro modello economico ha al centro la libreria, specializzata in libri illustrati per adulti e per bambini, nuovi usati italiani e stranieri, con a fianco un progetto di corsi di formazione sull’educazione alla lettura, sul mondo del libro, sui linguaggi dell’immagine e sulle tecniche dell’artigianato, tra analogico e digitale. I corsi pesano per circa il 25% sul bilancio. Inoltre facciamo ricerche bibliografiche e forniture specifiche per scuole dell’infanzia, biblioteche e altre realtà culturali e artistiche e selezioniamo libri ad hoc per incontri, mercati e fiere, sempre con lo spirito di creare un’offerta che sia nello stesso tempo trasversale, internazionale, multidisciplinare e specifica nel taglio. Intorno a tutto questo ci occupiamo di progettare incontri e corsi di formazione multidisciplinari per adulti sui temi chiave della libreria (letteratura per l’infanzia, educazione al visivo, artigianato), tra cui il progetto Senza Titolo sui musei. Siamo tra gli organizzatori della festa sulla letteratura per ragazzi Hai visto un re? che riunisce da due anni più di venti librerie indipendenti di Milano.
L’idea è quella di una libreria che abbia un ruolo culturale propositivo e innovativo in stretta relazione con soggetti differenti e in contesti diversi, a partire però dalle proprie competenze specifiche. Ci proponiamo come un luogo di movimento, dove ognuno può sentirsi libero di osservare e cercare nuove idee tramite le connessioni che ciò che lo circonda gli suggeriscono. Negli anni la compresenza di libreria e laboratorio ha costruito un ecosistema dove mettere a fuoco nuove opportunità e costruire nuove relazioni, dal centro verso l’esterno e viceversa.
Criteri
– coerenza: inerenza con la specializzazione o i reparti della libreria
– alta/qualità: contenuto, forma: impaginazione, grafica, tipografia, qualità della stampa e della carta, copertina e dell’editore
– curiosità: del titolo e del tema
– approfondimento: livello di approfondimento e taglio metodologico
– sperimentazione: taglio sperimentale
– reperibilità: libri meno facili da trovare o per i titoli più commerciali e diffusi scegliere quelli più interessanti e accostarli in modo inedito
– gusto personale (soprattutto su illustrazione e approccio – odiamo i libri “ricette”)
– richieste e indicazioni dei clienti
– associazioni di pensiero
Come
– on line (catalogo distributori, cataloghi di grandi librerie on line con novità e prossime uscite, cataloghi editori, articoli di blog, instagram, fb)
– giri per altre libreria
– giornali
– fiere
– segnalazioni dei clienti fidati e autori
Dove compriamo
– distributore o grossista
– rapporto diretto con editori più forti o autori che ci piacciono di più e che fanno autoproduzioni
– fiere (autoproduzioni o usato)
– on line (usato o titoli di difficile reperibilità)
Nel corso degli anni la libreria ha seguito un processo di relazione quasi contrario a quello che normalmente avviene: prima abbiamo attratto e richiamato persone dalla città, dalla regione e dall’Italia, soprattutto per i corsi di formazione e per la ricerca bibliografica, poi abbiamo iniziato a farci conoscere nel quartiere e a stringere relazioni significative col territorio limitrofo. Questo anche per un fatto naturale: la nostra specializzazione e la forte comunicazione on line (siamo solo in due ed è stato più semplice raccontarci attraverso i social che uscire dalla libreria e farci conoscere sul territorio).
A livello nazionale i nostri collaboratori più stretti sono: Giulia Mirandola, ricercatrice-progettista e fondatrice de Il Masetto in provincia di Rovereto; Hamelin Associazione culturale e Modo Infoshop di Bologna, Anna Castagnoli da Barcellona, una rete di editori a cui siamo più affezionate (Topipittori, Babalibri, Minibombo, Canicola, La Grande Illusion, Vanvere…) , alcune biblioteche con cui collaboriamo (Zara, Affori, Melegnano), alcune librerie molto amiche (Modo Infoshop, Isola Libri a fianco a noi, Libet, 121, Volume.. ) e altre realtà della città (Olinda, Asnada, Spazio Ars di Legnano, ..) , e una rete di persone a cui siamo legate a seconda dei progetti (Elena Campa, Claude Marzotto e Maia Sambonet, Maddalena Fragnito, Maurizio Minoggio, Guido Scarabottolo, Anna Resmini, Matteo Liuzzi, Monica e Paola del Cinema Beltrade, Livio Colombo e Giulia Vallicelli, …)
Ci parlate del vostro ultimo progetto, Market b**k?
Nasce dall’esigenza di rispondere alle domande di acquisto di chi ci segue da lontano e viene a fare corsi e dall’idea più grande di ragionare sul tema della vendita on line, cercando di valorizzare le competenze insostituibili di un libraio e metodi di acquisto e ricerca più liberi, che viaggiano per associazioni di idee e per combinazione di libri diversi, più che per categorie rigide. Riportiamo le linee guida del progetto che ci sono sul sito:
Il progetto Market b**k vuole portare nella vendita on line le nostre conoscenze e la nostra capacità di scelta, per creare un punto di contatto tra il reale e il virtuale e far vivere, anche in rete, l’esperienza della nostra libreria indipendente.
Per raggiungere questo obiettivo:
creiamo percorsi tematici inediti e “umani” ordinati secondo percorsi logici e associativi, senza basarci su algoritmi o su catalogazioni classiche di genere ed età del lettore
curiamo la qualità delle immagini e l’approfondimento delle schede bibliografiche
scegliamo libri usati per tutti i gusti e tutte le possibilità economiche. In particolare, la nostra ricerca vuole (ri)scoprire i libri degli ultimi decenni del Novecento e far emergere autori meno noti che riteniamo di valore per la storia della cultura visuale e letteraria
diamo la possibilità di aprire e sfogliare i libri, valorizzando anche i dettagli
proponiamo una ricerca soggettiva, guidata dalle nostre ricerche e dal nostro gusto, senza la pretesa che sia completa.
Vi considerate libraie o in fondo è impossibile rientrare in una categoria così definita in un momento come questo, che al tempo stesso consente e costringe alla composizione di saperi e azioni molto più stratificati?
Siamo libraie e ci interessa rimanere prima di tutto libraie.
Tutto parte dal nostro lavoro in libreria, con uno spazio fisico, con connessioni vicine e lontane, e con degli oggetti materiali che sono i libri e dal nostro modo di lavorare.
Non ci sarebbe nulla di quello che facciamo se non fossimo libraie, con un luogo e delle pagine.
Anzi, lo scopo è proprio di rendere possibile l’idea che si possono creare tante cose diverse e con soggetti diversi proprio a partire dai libri e da un luogo che li vende.