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Francesco Chiamulera aka Chiamu

La notte vista da Francesco Chiamulera di We Riddim e raccontata attraverso un identikit per il numero speciale Grande! Zero - La notte di Milano.

Written by Emanuele Zagor Treppiedi il 18 October 2017

Date of birth

29 June 1990 (34 anni)

Place of birth

Cesena

Attività

Direttore artistico, Dj

Capo di We Riddim all’Apollo, realtà del clubbing milanese che ha l’obbiettivo di unire l’eredità della club music di stampo UK ed europeo all’energia e alla cultura dei paesi del bacino caraibico.

A che ora inizia il giorno e a che ora finisce la notte? Qual è la magia che distingue la notte dal giorno?
Il giorno inizia ad un orario ragionevole, in tempo per far colazione da McDonalds come diceva Adam Sandler. La notte finisce quando diventa giorno. Quando si dorme? Nella cassa da morto.

Qual è la magia che distingue la notte dal giorno?
Di notte il desiderio di stare insieme è forte, molto più forte che di giorno, questa è la magia.

La notte di Milano.
“Che bella ‘sta serata, vorrei fosse infinita, questo è il ritmo della notte, il ritmo della vita.” cit. Ex-otago nella poesia finale della cover di Corona

La tua prima notte folle.
Potrei dirti il release party di “Oi Oi Oi” di Boys Noize ai Magazzini Generali.

Come ti prepari e come inizia la tua serata?
Solitamente prima di una serata mi riposo, leggo, sonnecchio, guardo un film. Lavorando di giorno e di notte devo prendermi questi momenti di relax.

Cosa ascolti quando balli davanti allo specchio prima di uscire?
Non ballo davanti allo specchio, ma davanti alla camera frontale che alla fine è uno specchio. Warm-up song del momento: “Always on my mind” by Preditah ft. Jorja Smith.

La vita è un party o i party aiutano a vivere?
Penso che i party e tutte le esperienze che ne conseguono ti aiutano ad essere una persona più completa, a prestare attenzione a tutti i tuoi sensi, alla cultura che ti circonda e alle sfaccettature delle persone che incontri. Quindi sì, ti aiutano a vivere con più coscienza.

Qual è l’evento dei tuoi sogni che vorresti organizzare?
Mi piacerebbe organizzare sempre più “house parties” o comunque eventi per poche decine di persone, con performance esclusive in cui gli artisti si esibiscono in un contesto intimo e sincero. Vorrei far suonare gli artisti che stimo di più al momento: Jorja Smith, J-Hus, Popcaan e magari un “senatore” come Mike Skinner (The Streets).

Cos’hai scoperto di notte e cosa sogni di scoprire ancora nella notte?
Tanti aspetti della personalità umana, drammi personali, aspetti culturali di persone diverse da me.

Qual è la cosa più bella di lavorare di notte?
La gente che balla e apprezza la musica che piace a me.

Una persona della notte che è diventata importante anche di giorno?
Il mio socio Filippo Tortorici in arte Milangeles, la persona che mi ha “smussato” e fatto crescere.

Ti sei mai innamorato di notte?
Sì, le mie due storie più importanti sono nate di notte, nel club.

Instagram o facebook? Stories o status?
Instagram e le sue stories. Facebook è diventata una piattaforma al servizio dei brand senza più armonia visiva.

La discoteca e il party più belli di sempre?
L’Apollo, son di parte, è vero, ma penso che la struttura abbia delle potenzialità enormi. Le feste più belle, con la gente più sensibile e musica di qualità le ho fatte probabilmente a Copenaghen, al Distortion festival di 5 e 6 anni fa.

Il luogo nel mondo con la “mejo” nightlife?
La casa prescelta per l’after dopo il club. È il luogo dove entri nell’intimità delle persone che hai appena conosciuto, quelle con cui vuoi realmente stare, colloquiare e fare mattina.